al Picco il derby dei brividi

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Le due squadre arrivano al derby in piena emergenza tecnica e mentale: classifica corta, pressioni altissime e una sfida che può diventare lo snodo cruciale della loro stagione.

ll derby ligure non è mai una partita normale, ma quello che attende Spezia e Sampdoria al “Picco” sembra andare oltre la semplice rivalità regionale. È uno snodo, un crocevia, una porta che si può aprire verso il rilancio o chiudersi definitivamente sul presente e sul futuro delle due squadre.

Lo dice la classifica, lo dice il momento, lo dice anche l’aria che si respira intorno a due piazze che chiedono risposte immediate alla luce di una situazione allarmante. Perché domenica non si gioca soltanto un derby, ma si gioca un importante fetta di stagione visto che la classifica recita blucerchiati a dieci punti, spezzini ultimi con otto.

Il momento della Sampdoria

La Sampdoria arriva con una piccola fiammella accesa: la vittoria contro la Juve Stabia (rete del solito immenso Massimo Coda su calcio di rigore) ha portato un minimo di ossigeno e un barlume di fiducia, ma non ha cancellato tutte le fragilità del gruppo.

L’ex centravanti di Lecce e Benevento della formazione del tandem Gregucci-Foti resta il punto di riferimento offensivo, chiamato, ancora una volta, a trascinare un gruppo che ha bisogno di tirarsi fuori alquanto prima dalle sabbie mobili della zona retrocessione. Per i blucerchiati l’obiettivo è quello di dare continuità e far capire una volta per tutte che l’1-0 maturato contro i campani non è stato solamente un fuoco di paglia, ma l’inizio di una risalita necessaria. .

Lo Spezia cerca risposte

Dall’altra parte c’è uno Spezia che vive settimane complicate. Il club ha scelto di affidare la guida tecnica all’esperto Roberto Donadoni, ma i risultati non sono cambiati. La formazione ligure, infatti, sotto la gestione dell’ex tecnico dell’Italia nel 2010, ha conquistato solamente un punto in tre giornate, ma quello che preoccupa maggiormente è la tenuta difensiva, visto che nell’ultima uscita al “Martelli” di Mantova, lo Spezia, in un delicato scontro diretto, ha subito addirittura quattro reti.

La squadra ha quindi bisogno di ritrovare qualità, personalità ed esperienza e il rientro di Daniel Verde (messo fuori rosa a inizio anno) è un ulteriore segnale e messaggio che va in questa direzione. E il Picco, che spesso sa diventare un fattore, in questa fase rischia di trasformarsi in un banco di prova ancora più duro, con i tifosi che chiedono risposte immediate e non accettano più alibi.

Un incrocio pericoloso

È da qui che nasce l’“incrocio di fuoco”: due squadre ferite, esposte, con tanto da perdere e tutto da guadagnare. Un derby in cui la tensione non è un dettaglio, ma la trama principale. Lo Spezia è consapevole che un passo falso può aprire una crepa difficile da ricucire; la Sampdoria, al contrario, sente che un successo potrebbe rappresentare la svolta psicologica per abbandonare la zona calda e rilanciarsi con un’identità finalmente riconoscibile. È una partita che vive su questo doppio filo: chi cade entra nel tunnel, chi vince vede la luce.

Un derby da brividi

Da qualunque lato la si guardi, questo non è un derby qualsiasi, ma una partita sentitissima che intreccia orgoglio, pressione e necessità sportive, un concentrato di emozioni che si alimentano a vicenda. Spezia e Sampdoria arrivano quindi all’appuntamento di domenica con le spalle al muro ed entrambe cercano un segnale forte.

E poi c’è il Picco, uno stadio che solamente pochi mesi è stato vicinissimo a ritornare in grande stile in Serie A (2-3 beffardo della Cremonese nella finale di ritorno play-off lo ha negato) e che può diventare un organismo vivo, capace di cambiare la partita anche senza toccare il pallone.

Ma questa volta c’è qualcosa in più: la consapevolezza che qui si gioca un pezzo di futuro. Lo sanno i tifosi, lo sanno Donadoni e Gregucci, lo sanno soprattutto i giocatori, che entreranno in campo con un peso sulle spalle e una chance di riscatto grande come una stagione.

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