elogia Allegri e la Serie A. E per descrivere Lautaro sceglie il napoletano

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Le parole dell’allenatore dell’Inter Cristian Chivu nella conferenza stampa alla vigilia del derby contro il Milan: ecco cosa ha detto prima del suo debutto nella stracittadina

Cristian Chivu arriva al suo primo derby di Milano da allenatore nel migliore dei modi. L’Inter viene da un momento di forma splendido, sia in Europa che in campionato, dove in entrambe le classifiche è al primo posto. Ma nei derby tutte le classifiche si azzerano, e lo sanno bene i nerazzurri: nonostante partissero sempre da posizioni di vantaggio, l’Inter non vince contro il Milan da aprile 2024, quando Inzaghi conquistò la seconda stella. Da lì la sconfitta nella finale di Supercoppa e il sogno sfumato del Triplete con la sconfitta in semifinale. Ma Chivu si tiene a distanza: “Non apro certe ferite”, ha affermato nella conferenza stampa alla vigilia. “Sappiamo il nostro percorso, sappiamo dove siamo in questo momento. Abbiamo più certezze sul dove vogliamo arrivare, non mi interessa cosa è stato fatto in passato né mettere cariche motivazionali ricordando che le ultime cinque sfide col Milan non sono state perse”.

Aveva fatto discutere anche la decisione di Chivu di non fare il ritiro prima del derby: “Prima di tutto il ritiro non mi garantisce la vittoria, ne ho fatti tanti e non ho mai vinto niente per tanti anni. Non è il ritiro che mi crea dal punto di vista emotivo la serenità e la tranquillità di fare una partita vera”. Abbiamo imparato a conoscere l’approccio più “gentile” dell’allenatore, anche con la sua squadra, non solo davanti ai microfoni: “Voglio dare più tempo libero ai giocatori da far passare con le famiglie a casa, abbiamo un calendario affollato e molti di loro vengono dai ritiri con le Nazionali. lo parlo della disponibilità dei ragazzi che a casa riposano come in ritiro. A me basta una giornata intera insieme”.

Chivu: “Lautaro ha la cazz…a, è il più completo in Serie A”

In un momento in cui si punta il dito contro il calcio italiano, difficile non farlo dopo tre playoff per i Mondiali consecutivi, Chivu va in controtendenza: “Il calcio italiano è sempre affascinante perché è il più difficile da affrontare, è il più preparato dal punto di vista tattico e si fa qualcosa in più per l’attenzione e per portare in campo una squadra compatta che subisca il meno possibile”. Il paragone con gli altri campionati viene naturale:All’estero c’è meno preoccupazione per quello che fai quando hai la palla, ma ciò non vuol dire che il campionato italiano vale qualcosa in meno”.

Chi si è adattato bene al calcio italiano è Lautaro Martinez: “Quando è vicino all’area avversaria ha l’esperienza e la cazzimma per capire dove si deve mettere, e quando si difende è il primo che porta pressione con intensità e cattiveria tentando di rubare palla e indirizzare la giocata. Per me è l’attaccante più completo della Serie A, ha fatto tanti gol e può giocare tanti anni. Può migliorare ancora, ma siamo felici di averlo come capitano”.

Chivu su Allegri: “È un motivatore”

Dall’altra parte, per il suo primo derby di Milano da allenatore, Chivu ha tutt’altro che un cliente semplice: “Max [Allegri, ndr] è un vincente, sappiamo cosa sta facendo. Ha vinto tanti titoli, se non sbaglio è il tecnico con più titoli in Italia. È un motivatore, sa fare cose semplici ma anche altre cose perché si basa sulla qualità del suo gruppo”. Allegri ha profondamente cambiato il Milan da quando è arrivato: “Ci aspettiamo qualcosa di diverso perché non puoi mai pensare di fare qualcosa senza preparare le contromosse degli avversari. Bisogna essere molto attenti e dominanti senza perdere le misure e l’equilibrio, sono cose importanti che ti permettono di portare a casa qualcosa in più. Poi c’è anche la bravura degli avversari”.

“La classifica è ancora corta. Su Thuram…”

Chivu prosegue: “Il calcio è talmente bastardo che cambia da una domenica all’altra, io prendo una partita alla volta perché posso controllare solo quello. Se penso troppo in là spreco energie, perdo lucidità e non sono sereno, sono triste e non voglio che i ragazzi mi sentano triste”. L’allenatore dell’Inter non si fa ingolosire dalla classifica: “È corta. Tre punti sono tre punti, bisogna fare di tutto per prenderli a prescindere all’avversario. Domani sarà un derby, non è una partita normale. Non esistono favorite, ma come non esistono in una giornata normale. Bisogna imparare ad approcciare una partita così con il giusto atteggiamento, poi il campionato dura 38 giornate”. Infine su Thuram: “Sta bene, non ha più saltato un allenamento a parte forse quello prima col Kairat. Non è andato in Nazionale, non so se devo ringraziare la Francia però gli ha fatto bene. Doveva fare qualche allenamento per ritrovare la condizione che aveva perso”.

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