il ritorno col Monaco e la Juventus nel mirino, così è rinato negli ultimi 5 mesi

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Ventisei mesi dopo l’ultima volta con la maglia della Juventus, il centrocampista francese è pronto a fare il suo ritorno in campo nella sfida di Ligue 1 contro il Rennes

L’incubo è finito. Paul Pogba si appresta a tornare in campo 26 mesi dopo l’ultima volta, quando ancora indossava la maglia della Juventus. La squalifica per doping e gli infortuni ne hanno fatto slittare il rientro, ma adesso il 32enne centrocampista di Lagny-sur-Marn, che spera ancora nei Mondiali, è pronto a debuttare col Monaco nell’insidiosa trasferta di Rennes valevole per la 13a giornata di Ligue 1.

Il ritorno di Pogba, scusate il ritardo

3 marzo 2023: ecco la data dell’ultima presenza in campo di Pogba, 29′ nel 2-0 della Juventus sul campo dell’Empoli. Poi i 18 mesi di squalifica per doping, la rottura con i bianconeri e la decisione di tornare in pista la scorsa estate col Monaco. Nuovi problemi fisici hanno condizionato la sua prima parte di annata, ma questa volta ci siamo. E lo ha confermato nella conferenza stampa della vigilia anche l’allenatore della squadra del Principato, Sébastien Pocognoli.

“Abbiamo ancora una seduta da sostenere oggi, al termine della quale faremo il punto della situazione sul gruppo. Se andrà bene, Pogba farà parte del gruppo”. Poi le parole che confortano i tifosi: “Ha le qualità per adattarsi a ciò che vogliamo in mezzo al campo, non ha perso né la visione di gioco né la tecnica”. Insomma, il Polpo s’appresta a rientrare tra i convocati per la sfida col Rennes e, magari, a collezionare i primi minuti in stagione nel match in programma sabato 22 novembre alle 19:00.

Cinque mesi al Monaco: così il francese è rinato

Ci ha creduto, Paul. Sempre. Contro tutto e tutti. In tanti lo davanti per spacciato. Condannato al ritiro. Sporcato da quella macchia indelebile come un tatuaggio chiamata doping. Ma l’ex Juventus non ha mollato. Ha lavorato duramente per tornare a essere un calciatore, superando nuovi ostacoli, questa volta fisici.

Il Monaco non è la meta finale dove svernare godendosi i milioni accumulati, ma l’inizio di un nuovo viaggio. La sua ripartenza. Il tempo dirà se riuscirà a riproporsi ai livelli del campione ammirato in Italia, ma ora conta solo esserci. Cinque mesi d’attesa. Durante i quali è diventato un uomo nuovo. Grazie al club che gli ha teso una mano nella fase più buia della sua carriera. Anzi, della sua vita.

Il Festival di Cannes, Mbappé, la Mecca

Il quotidiano francese Le Parisien ricostruisce gli ultimi cinque mesi dell’ex Manchester United, a partire proprio dalla trattativa col Monaco nata e sviluppatasi grazie a un incontro al Festival di Cannes e all’intesa immediata raggiunta col ceo Thiago Scuro e il proprietario del club Dmitri Rybolovlev. Nei giorni successivi il calciatore si confrontò con alcune ex stelle dei biancorossi come Mbappé e Kondogbia, prima della firma.

Era il 28 giugno. Pogba fu sopraffatto dalle emozioni, lasciando che le lacrime gli rigassero il volto davanti alla telecamere. In questi mesi, pur non potendo tornare in campo, si è integrato alla perfezione nella nuova realtà monaghesca, ha vissuto la città, si è goduto la famiglia, ma soprattutto è diventato un punto di riferimento per lo spogliatoio, tanto da essere uno dei cinque capitani scelti dall’ex allenatore Adi Hütter. Durante la sosta a ottobre, poi, il pellegrinaggio alla Mecca che lo ha arricchito. E la decisione di rasarsi per purificarsi, per completare il suo percorso di rinascita. Che lo sta conducendo verso il momento più atteso, quello del ritorno del campo.

Il Polpo ha la Juventus nel mirino

La data cerchiata in rosso sul (suo) calendario è quella del 28 gennaio 2026, quando il Monaco ospiterà la Juventus nell’8a e ultima giornata della fase campionato di Champions League. Probabilmente i giochi saranno fatti, o magari no: ma – al di là della posta in palio – per Pogba saranno comunque 90 minuti speciali.

Perché nelle quattro stagioni (più altre due e mezzo da dimenticare) ai piedi della Mole non solo ha vinto altrettanti scudetti, tre Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane, ma ha anche dimostrato di essere uno dei più forti centrocampisti al mondo. Con i tifosi l’affetto è rimasto immutato, mentre con la società non sono mancati veleni e tensioni per come è finita. Sì, in quella partita è racchiusa la doppia vita di Paul. Per una sfida tra passato e futuro che vale (forse) anche più della qualificazione ai playoff o agli ottavi.

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