spunta la verità sullo sfogo del tecnico

ALL calcio
5 Min Read

L’allenatore aveva fatto una concessione alla squadra dopo la disfatta di Eindhoven: niente ritiri prepartita, per alleggerire un po’ il carico. Ma al Dall’Ara è stato uno sfacelo.

La prestazione negativa di Bologna, la perdita del primo posto in classifica, il clamoroso sfogo di Antonio Conte negli spogliatoi del Dall’Ara. E poi la crisi, le voci incontrollate di possibili dimissioni del tecnico che per qualche ora hanno fatto palpitare i tifosi del Napoli, divisi tra una fetta ampia (ma silenziosa) di sostenitori del tecnico e un’altra altrettanto ampia, ma decisamente più rumorosa, di forcaioli che ne chiedono l’immediato allontanamento, non si capisce bene a vantaggio di chi. I Tweet del presidente De Laurentiis hanno fatto chiarezza: Conte rimane il faro del progetto del Napoli. Ma cos’è successo davvero prima, durante e dopo la disfatta di Bologna?

Conte, il precedente sfogo dopo il 6-2 di Eindhoven

Era da un po’, per la verità, che il tecnico lanciava segnali d’insofferenza. “Troppi nove innesti in uno spogliatoio”, aveva detto dopo il 6-2 di Eindhoven in Champions League come a suggerire una mancata “acquisizione di mentalità” da parte dei nuovi arrivati. Al Dall’Ara, invece, ha tirato in ballo soprattutto i big, i senatori. Quelli che c’erano anche dopo il terzo Scudetto del Napoli, vinto con Spalletti in panchina, e che l’anno successivo hanno chiuso il campionato con un deludente decimo posto. A proposito dei senatori, spunta un retroscena illuminante su una richiesta fatta dalla “vecchia guardia” all’allenatore proprio dopo la debacle olandese.

L’appello dei big al tecnico: “Allenamenti meno intensi”

A raccontare l’incontro è Sky, attraverso la ricostruzione dell’inviato Massimo Ugolini. Due settimane fa a Castel Volturno un gruppetto di giocatori d’esperienza, di senatori dello spogliatoio, ha parlato con Conte facendogli una richiesta specifica: quella di rimodulare le attività del Napoli sulla base del doppio impegno. In altre parole: sedute più morbide e meno intense, anche in ragione dei tanti infortuni muscolari che stanno affliggendo il Napoli in queste settimane. La risposta di Conte? L’allenatore si è detto disponibile al dialogo, non ha modificato più di tanto i suoi metodi ma ha tolto il ritiro prepartita.

La concessione di Conte e il tradimento del Napoli a Bologna

Uno “zuccherino” che non ha risolto i problemi. Conte, infatti, ha preteso un impegno ancora maggiore durante gli allenamenti. A Bologna s’immaginava una prestazione di spessore, soprattutto dal punto di vista fisico, della generosità e della determinazione. Vedere il suo Napoli coì arrendevole, così poco convinto, sistematicamente battuto dai giocatori avversari in ogni contrasto, lo ha indotto a pensare a un vero e proprio “tradimento”. Da qui le parole durissime a fine partita, in cui dopo una iniziale assunzione di responsabilità, Conte ha sparato a zero sulla squadra parlando di “non voler accompagnare il morto” e facendo espliciti riferimenti alla stagione del decimo posto.

De Laurentiis con Conte: il futuro e gli scenari per il Napoli

L’allenatore pensava di aver chiarito e risolto i problemi del Napoli, invece si è reso conto – una volta di più – che quest’anno la squadra non lo segue come nel recente passato. Qualcuno, pare, abbia anche risposto in modo sfrontato al suo sfogo precedente, fatto a Eindhoven dopo il tennistico 6-2 rimediato in Champions. Conte ha incassato, una volta di più, il sostegno richiesto dalla società. Che si è compattata attorno a lui, ai suoi metodi, alle sue convinzioni. Basterà per risollevare il Napoli? Ed è davvero questo il problema principale, la gestione delle sedute d’allenamento? Alla ripresa dopo la sosta, contro l’Atalanta passata da Juric a Palladino, il compito di fornire le risposte attese.

TAGGED:
Share This Article
Leave a Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *