Il belga ha gelato lo stadio dopo il rigore, uscendo zoppicante e con il dolore in viso: la situazione in vista degli esami e il retroscena con Neres
Sembrava tutto sotto controllo: un rigore pesante, un leader che si prende la responsabilità e un Napoli pronto a rialzare la testa contro l’Inter. Invece, quella che doveva essere la scintilla per rilanciare la squadra di Conte rischia di trasformarsi in un colpo durissimo. Kevin De Bruyne, simbolo di classe e carattere, ha segnato il gol del vantaggio azzurro e pochi secondi dopo si è fermato, toccandosi la coscia. Un gesto che ha gelato lo stadio Maradona e che ha leggermente rovinato la grande serata dei partenopei contro la diretta concorrente al campionato.
De Bruyne e il rigore voluto da Conte
Doveva essere la serata della conferma, invece rischia di diventare un incubo per De Bruyne e per il Napoli. Al 33° minuto della sfida contro l’Inter, il belga ha trasformato con freddezza il rigore del vantaggio, l’ha voluto Antonio Conte nonostante il pallone fosse già tra le mani di David Neres. Una scelta precisa, segno di fiducia e leadership. Ma pochi istanti dopo la rete, tutto è cambiato: mano dietro la coscia, smorfia di dolore e preoccupazione immediata.
L’uscita dal campo di De Bruyne, zoppicante e scuro in volto, ha lasciato un’ombra sul successo del Napoli. Conte perde il suo uomo più creativo, l’ingranaggio che dà ritmo e qualità al centrocampo. E ora, oltre all’emergenza, si apre anche una riflessione tattica: il tecnico potrebbe essere costretto ad abbandonare l’esperimento dei quattro centrocampisti per tornare al 4-3-3 che lo ha portato allo scudetto la scorsa stagione. Una brutta notizia che si può trasformare in opportunità.
Le condizioni di De Bruyne: tra attesa e timori
Nelle ore successive alla gara, De Bruyne è stato visto con le stampelle all’interno del Maradona, come riportato dal Corriere dello Sport, circondato da compagni e familiari. Gli esami strumentali chiariranno l’entità del problema muscolare. L’ipotesi più probabile è quella di una lesione al bicipite femorale, zona che in passato gli ha già dato più di un grattacapo.
Dalla stampa belga trapelano parole che non tranquillizzano: si parla di “recidiva” e di un “bicipite femorale maledetto”. Secondo Sporza, ogni volta che De Bruyne ha dovuto fermarsi a lungo in carriera è stato a causa di quella zona muscolare. In totale, si calcolano oltre 240 giorni di stop per cinque ricadute diverse. Ma ora quanto tempo starà fuori? Impossibile dirlo prima dei test. L’ultima volta con il City è stato ai box per un mese e mezzo, ma dipende molto dall’entità dell’infortunio.
Il fantasma del passato
Nell’estate del 2023, il centrocampista belga aveva già affrontato un serio infortunio allo stesso muscolo, arrivando fino all’operazione e a una riabilitazione complessa. “I miei muscoli posteriori della coscia erano come un canovaccio bagnato, pronto a strapparsi completamente”, aveva raccontato in un’intervista. Da allora, porta una cicatrice di 20 centimetri e la consapevolezza che ogni piccolo segnale può essere un campanello d’allarme. Ecco perché le immagini del suo dolore hanno gelato Napoli e Bruxelles. Le lacrime non erano solo di frustrazione, ma di paura. Paura di rivivere lo stesso incubo. Ora non resta che attendere gli esami: il Napoli e tutta la nazionale belga trattengono il fiato, sperando che stavolta il “canovaccio” regga.

