Juventus, le cifre della crisi: il confronto con le squadre di Puppo e Delneri

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Nelle ultime 8 gare solo 5 pareggi: nella 1955-56 i bianconeri non vinsero per tredici gare di fila e chiusero al nono posto. La squadra di Tudor non segna inoltre da tre gare, l’ultima volta fu nel 2010-11 con Delneri

Giovanni Albanese

Collaboratore

Mai così male da settant’anni. I problemi principali della Juventus, in questo momento, sono soprattutto in attacco, proprio dove il tecbnico Igor Tudor avrebbe in teoria più scelte a disposizione a differenza che in difesa e a centrocampo. La Juve non fa gol, gli attaccanti sono a secco da metà settembre (l’ultimo a segnare Vlahovic, mentre Openda deve ancora firmare la sua prima marcatura con la maglia bianconera) e in generale la squadra nelle ultime tre partite non ha mai violato la porta avversaria. Il dato peggiora la percezione sul filotto di gare senza vittorie (ben otto), al punto da far tornare indietro con la mente fino ai peggiori periodi della storia juventina. 

senza gol

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L’ultima volta che la Juve è rimasta a digiuno dal gol per tre partite consecutive è stato nella stagione 2010-11, a cavallo tra febbraio e marzo. In quel periodo l’allenatore era Delneri: si trattava della prima stagione gestita da Marotta a capo dell’area Sport e alla fine si rivelò una falsa partenza, nell’idea di dare il via a un nuovo ciclo vincente. In quella circostanza la Juve non trovò il gol contro Lecce, Bologna e Milan: la stagione terminò con un settimo posto che era ben lontano dalle aspettative iniziali. Si arrivò dunque all’interruzione del rapporto con l’allenatore dopo appena una stagione, nonostante il contratto prevedesse un percorso pluriennale, e alla scelta di Conte per ripartire dalla juventinità. 

tudor

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Tutto può mancare a Tudor, tranne la juventinità. Grazie alla sua conoscenza dell’ambiente bianconero, il tecnico è riuscito a entrare subito nella testa dei giocatori e di ogni componente del gruppo squadra già dal suo arrivo in corsa nella passata stagione. Tudor sta provando a gestire anche le anomalie della rosa attuale (per via delle poche alternative in alcuni reparti) e nella fase di riorganizzazione del club. A margine del mercato straordinario di giugno, per esempio, aveva concordato una serie di interventi mirati con Giuntoli, che poi è stato allontanato dalla proprietà. Mentre la sua visione non sempre è parsa in linea con quella del neo d.g. Comolli, che è sceso in campo in prima linea per gestire il mercato estivo, chiuso senza aver centrato alcune richieste dell’allenatore. Ora l’organico presenta diverse lacune. 

senza gloria

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In casa Juve – è noto – “vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta”. E dunque anche la buona prestazione di Madrid, contro il Real, non può certo bastare per alleviare il peso delle mancate vittorie nelle ultime settimane. La Juve non ha più vinto dopo la grande rimonta sull’Inter di metà settembre: nelle ultime otto gare ha rimediato soltanto cinque pareggi, troppo poco per alleggerire la pressione. Peggio i bianconeri hanno fatto solo nella stagione 1955-56, quando arrivarono addirittura a quota tredici gare senza gloria del successo: quella squadra, allenata da Puppo, chiuse al nono posto. In tempi più recenti si considera la stagione 2008-09, nella quale il filotto negativo di sette partite senza vittoria (sei pareggi e una sconfitta) portò nel finale di stagione all’esonero di Ranieri e all’arrivo di Ferrara.



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