Calcio: premio European Golden Boy, annunciati i 25 finalisti – Calcio

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L’antica Badia di Sant’Andrea sulla
collina degli Erzelli di Genova, nuova casa del settore
giovanile del Genoa, ha fatto da cornice all’annuncio dei 25
candidati all’European Golden Boy 2025, giunto alla 23/a
edizione e delle dieci finaliste della European Golden Girl
2025. Il premio ideato dal giornalista Massimo Franchi e nato
tra la collaborazione di Tuttosport e Football Benchmark che
hanno sviluppato un algoritmo che analizza le prestazioni dei
giocatori nati dopo l’1 gennaio 2005 e stilato una lista per il
premio che verrà assegnato a dicembre.

   
All’evento presentato dalla giornalista di Sky Federica Lodi
e dal direttore di Tuttosport, Guido Vaciago, hanno partecipato
l’ad del Genoa, Andres Blazquez, il tecnico rossoblù Patrick
Vieira, la responsabile del settore femminile rossoblù Marta
Carissimi e l’assessore allo sport di Regione Liguria, Simona
Ferro. La scelta della Badia è stata l’occasione per
sottolineare l’importanza di una struttura nella crescita dei
settori giovanili, come la “Masia” del Barcellona.

   
“Questa è una struttura di cui avevamo bisogno – ha
raccontato Blazquez -. Qui i ragazzi sono controllati e devono
pensare a studiare e giocare. Non possiamo replicare il modello
Masia del Barcellona ma il 3% dei ragazzi delle nostre giovanili
ha esordito nei professionisti ed è già un buon risultato”. “Fa
piacere che il Genoa abbia creato un luogo che accolga gli
sportivi dove non c’è solo agonismo ma anche valori-ha
sottolineato l’assessore Ferro-. Perché i ragazzi con lo sport
diventano cittadini migliori “.

   
A parlare dei giovani e della sua esperienza anche da tecnico
giovanile Vieira. “La mia esperienza mi aiuta tantissimo coi
giovani, ho esordito in prima squadra a 17 anni ed ero capitano
a 19. Quando li vedo in difficoltà comunico con loro – ha
sottolineato l’attuale allenatore rossoblù -. Quando ero al
Manchester City guardavamo il talento ma soprattutto come
reagivano mentalmente in campo. Dobbiamo trovare sempre il modo
di comunicare con loro e avere la pazienza anche di discutere
con loro ad esempio quando chiedono perché non giocano”.

   

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