Seconda vittoria consecutiva. L’Inter supera in campo e in classifica il Cagliari e rivede l’Europa a quota nove. Zero a due: a segno Lautaro Martinez e Pio Esposito. Facilissimo scommettere sulla marcatura dell’argentino, al dodicesimo gol contro i rossoblu in dodici partite. Meno su quello di Pio Esposito: primo gol in serie A.
Quando si dice il destino: la rete arriva proprio sotto gli occhi del fratello maggiore Sebastiano, trequartista del Cagliari. Potrebbe essere il primo di tanti: cross di Dimarco da sinistra e lui è lì, pronto a chiudere la partita.
Non proprio solo un gol per arrotondare il bottino visto che la partita era in bilico e il Cagliari, pochi minuti prima, aveva preso il palo con Folorunsho. Sarebbe stato il gol dell’uno a uno. Un pareggio che sarebbe stato stretto a un’Inter che, soprattutto a inizio ripresa, avrebbe potuto e dovuto mettere al sicuro il risultato: palo di Calhanoglu, conclusione di Thuram su Caprile, salvataggio sulla linea di Idrissi.
Una buona Inter, non penalizzata dal turn over in vista della Champions: pratica, quadrata e brava a vincere in fondo senza stancarsi troppo. Nove minuti. Sono quelli che bastano a Lautaro Martinez per segnare e ribadire la tradizione anti Cagliari: dodici gol in dodici partite contro i rossoblu. Una classica e lineare azione dell’Inter dei vecchi tempi di Inzaghi con Bastoni che scivola sulla sinistra e crossa. Obert non riesce a capire da dove sbuca Lautaro.
Ma l’argentino c’è: colpo di testa sul secondo palo e gol. È un gol che spegne l’iniziale ardore del Cagliari, partito a razzo con pressing altissimo. Ma la circolazione di palla dell’Inter, anche se la squadra deve fare i conti con il turn over e quindi con automatismi in teoria da trovare, è quella dei tempi migliori. Il risultato è che il Cagliari corre un po’ a vuoto e l’Inter macina giocate a memoria. I nerazzurri però non affondano il colpo.
Il Cagliari prova più con il cuore che con la testa. E proprio nel generoso tentativo di inseguire un pallone impossibile, Belotti finisce per scontrarsi con Martinez, il portiere. Va malissimo: Gallo a terra, distorsione al ginocchio sinistro. Da valutare.
Piani scombinati: Pisacane inserisce non una punta, ma Prati. Forse per provare a non concedere più strapotere sul palleggio all’Inter: davanti Esposito e Folorunsho. Mossa poi corretta con gli innesti di Gaetano e Felici. Nel primo quarto d’ora della ripresa però l’Inter potrebbe chiudere pa questione due volte. Prima all’8′ con destro a girare di Calhanoglu, palo interno. Poi con Thuram, miracolo di Caprile. Occasione al 21′ anche per Lautaro. Ma la partita rimane in bilico.
Casomai c’è un altro problema: il Cagliari non tira mai in porta. Attenzione però: alla prima conclusione i rossoblù, al 29′, prendono un clamoroso palo con Folorunsho. Serve quello per scuotersi. E forse per stimolare Pio Esposito. E poi, a fine gara, abbraccio fraterno con Sebastiano. Per il Cagliari seconda sconfitta in campionato e stop dopo due vittorie di fila. Ma la squadra di Pisacane ha lottato: un solo tiro in porta, ma per poco non faceva lo scherzetto all’Inter.
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