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Premier League: lo United cade contro l’Arsenal. Manita Chelsea, torna a vincere il City

December 5, 2024 | by allcalcio.it

Premier League: lo United cade contro l’Arsenal. Manita Chelsea, torna


Timber e Saliba portano la prima sconfitta ad Amorim. Guardiola interrompe la maledizione e torna alla vittoria

Una serata letteralmente magica, per tanti motivi. Perché le concorrenti accorciano sul Liverpool, rendendo la Premier League ancor più avvincente. Perché il Chelsea di Enzo Maresca è una realtà sempre più entusiasmante. Perché l’Arsenal chiude il momento positivo dello United (e di Amorim, alla prima sconfitta) e si conferma la squadra più temibile sulle palle inattive. Perché il Manchester City ha finalmente interrotto la maledizione e Guardiola può finalmente tornare a gioire. E ce ne sono tanti altri ancora.

NEWCASTLE-LIVERPOOL 3-3

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L’intensità è alta fin dalle prime fasi, MacAllister si guadagna un giallo pesantissimo che lo costringe a saltare il derby con l’Everton. Guimaraes chiama in causa Kelleher al 24′ con un piazzato a centro area, ma il portiere è bravo a neutralizzare la conclusione. Cosa che non gli riesce al 35′, quando Isak scarica una bordata imparabile sul primo palo sotto l’incrocio per il vantaggio del Newcastle. Poco dopo, Gordon ha la chance del raddoppio ma a tu per tu con Kelleher gli calcia addosso. 

Nella ripresa, Salah si carica il Liverpool sulle spalle. Al 50′ scappa sulla destra e appoggia con tempismo perfetto per Jones, che infila Pope. Nuñez si divora il gol del raddoppio a distanza di qualche minuto e allora Gordon non perdona. Isak lancia il compagno, che rientra su Gomez e buca Kelleher con un tiro non irresistibile. Pope si oppone su Jones, Slot manda dentro Alexander-Arnold e cambia la musica. L’esterno serve Salah sul movimento in area, il suo tocco di piatto è preciso per il pareggio (73′). L’egiziano colpisce una traversa, eppure nemmeno la sorte sembra potersi mettere di traverso. Un minuto dopo, all’83’, riceve ancora da Alexander-Arnold, controlla, si gira e calcia sul secondo palo con precisione chirurgica. Nel finale Kelleher rovina l’incredibile rimonta, uscendo a vuoto su un calcio di punizione; alle sue spalle c’è Schar, che appoggia in spaccata a porta vuota.

ARSENAL-MANCHESTER UNITED 2-0

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L’mvp è… Nicolas Jover, l’esperto dei calci piazzati nello staff di Arteta. Partey ha subito l’occasione al 9′ su corner, ma non riesce a centrare la porta. Martinelli calcia alto da buona posizione, Dalot invece chiude troppo il destro. I gol, comunque, arrivano nella ripresa e nascono entrambi dalla bandierina. Al 54′ Timber devia di testa l’angolo battuto da Rice e porta in vantaggio i Gunners. Dalot salva sulla linea un’altra conclusione aerea e il Manchester United produce la migliore occasione con De Ligt di testa; Raya si supera e nega la rete all’olandese. Così, al 73′, l’Arsenal raddoppia. Calcio d’angolo, la sponda di Partey di fatto colpisce la schiena di Saliba e la palla termina in rete.

SOUTHAMPTON-CHELSEA 1-5

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Si fa fatica a star dietro a tutti gli eventi del primo tempo, nella gara tra Southampton e Chelsea. Ospiti avanti al 7′: stacco imperioso di Disasi sul corner di Fernandez. Quattro minuti e pareggia Aribo, che gira bene dopo una giocata surreale di Walker-Peters. Al 17′ i Blues si riportano in vantaggio con Nkunku, dopo un’uscita sciagurata della difesa dei Saints: Madueke appoggia per il francese a porta vuota e il Chelsea torna sopra. Palmer impegna Lumley, Madueke invece trova il modo di batterlo con un preciso sinistro a giro (34′). 

Sotto di due gol, il Southampton va anche sotto di uomo: Stephens a gioco fermo tira i capelli a Cucurella, al Var non sfugge il gesto e l’arbitro lo espelle. L’orgoglio non manca ai Saints, ma non basta. Jorgensen sbriciola le ultime speranze parando il tiro di Fernandes e non appena i ritmi calano, il Chelsea ammazza la partita. Prima Palmer deposita in rete un tocco di Nkunku che forse avrebbe superato lo stesso la linea (77′), poi Sancho fulmina il portiere avversario con un destro secco sul primo palo (87′).

MANCHESTER CITY-NOTTINGHAM FOREST 3-0

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Chi non sa che il Manchester City è reduce da quattro sconfitte di fila in Premier League, direbbe che è una sera come le altre. All’8′ i Citizens sbloccano la partita. De Bruyne serve l’assist, ma di testa, e Bernardo Silva segna sotto porta. Alla mezzora il City rischia tantissimo, perdendo un pallone sanguinoso che manda in porta Wood, che davanti a Ortega non inquadra la porta. Gol sbagliato, gol subito. Doku – il migliore in campo – serve De Bruyne al limite e il centrocampista belga, con spazio, è infallibile da quella posizione (31′). Nel secondo tempo c’è gloria anche per Doku, che in ripartenza disorienta Milenkovic e trova il palo lontano al 57′. Sels evita il poker a De Bruyne, ma a Guardiola va comunque bene così.

EVERTON-WOLVERHAMPTON 4-0

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Si potrebbe definire la partita “inattiva”, perché succede tutto quando la palla si ferma. Al 10′ Young segna direttamente su calcio di punizione, sfruttando un movimento errato della barriera. Dopo l’annullamento di un gol a Tarkowski per posizione di fuorigioco di Mangala su punizione, è quest’ultimo a risolvere una mischia in area con un potente destro dal limite (33′). Dawson non festeggia come vorrebbe la 300esima presenza in Premier League. L’esperto difensore è protagonista di ben due autogol, al 49′ e al 73′. Nel mezzo, il palo di Doherty, sempre sugli sviluppi di una palla inattiva.

ASTON VILLA-BRENTFORD 3-1

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A Birmingham è Rogers a stappare la partita, con un delizioso destro all’incrocio su assistenza di Watkins (21′). L’attaccante poi è assoluto protagonista poco dopo, quando guadagna un calcio di rigore per l’intervento in ritardo di Pinnock; lo stesso Watkins si presenta sul dischetto e trasforma il penalty. Tutto sembra ancor più in discesa con il gol di Cash al 33′, che conclude al volo un’azione insistita dell’Aston Villa. Al rientro dagli spogliatoi, il Brentford si scuote e Damsgaard approfitta della libertà concessa dalla difesa avversaria per scaricare un potente destro sotto la traversa da pochi metri. Tuttavia, la squadra di Frank non dà continuità alla spinta e sfiora di subire in due occasioni il quarto gol da Duran. Non accade perché è bravo Flekken, ma la sostanza non cambia.





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