Dopo il (brutto) pareggio contro la Juventus, con tanto di fischi a San Siro, per il Milan la situazione in classifica si fa ancora più complessa. E Fonseca torna di nuovo a rischio
Non c’è evidentemente pace per Fonseca, che non può sentirsi al sicuro sulla panchina del Milan. Soprattutto se rimedia magre figure come quella puntellata da roboanti fischi a San Siro, al termine di un match contro la Juventus che è stata la proverbiale montagna gravida e quindi partoriente un topolino sonnacchioso. Noia e poco coraggio hanno contraddistinto le prestazioni di ambo le contendenti, ma la graticola è più rovente per il tecnico rossonero.
Rallenta la corsa in classifica del Milan, sempre più attardato dalla vetta
Un punto a testa, ma ottenuto con uno 0-0 di una bruttezza disarmante. Tuttavia la Juventus si presentava con meno pressioni sul groppone, se guardiamo ad una classifica che la vede attualmente a -3 dalla momentanea capolista Inter (autrice della manita sul volto di un Verona indifeso) e in attesa della prestazione del Napoli. Il Milan invece era e resta attardato rispetto al gruppetto delle sei in lotta per il vertice della classifica: dopo il match a San Siro i rossoneri sono settimi a -6 dal sesto posto presidiato proprio dalla Juve. E a -9 dalla vetta.
Il Milan sembra in deficit di coraggio, un vaso di coccio tra quelli di ferro della Serie A. Se si continua di questo passo il divario dal primo posto rischia di diventare una voragine a doppia cifra, allorquando – come riporta la Gazzetta – la quota punti raggiunta a questo punto della stagione dal Diavolo è decisamente inferiore a quelle registrate nelle precedenti. Se non altro a San Siro non sono stati incassati gol, ma è mancata l’attitudine offensiva, la manovra, il movimento, tutto frenato dal terrore di fare quel passo in più e scoprire il fianco ad un’eventuale azione offensiva dei rivali.
I fischi di San Siro colpiscono anche i rossoneri e Fonseca
Insomma, un partitone da mondovisione declassato a giropalla. Come quelle girate ai tifosi, che hanno subissato di fischi squadra ma soprattutto tecnico a fine match. Nonostante un secondo tempo un pochino più frizzante (ma pur sempre sgasato) che non ha cambiato più di tanto lo spartito, neppure con i cambi. E neanche Leao, che sta vivendo uno stato di grazia e che nel torpore generale è stato uno dei migliori assieme al subentrato Pulisic, ha potuto sovvertire il destino rossonero.
Fonseca alla vigilia del match parlava di problemi difensivi e di mentalità della squadra. A San Siro si sono visti soprattutto i secondi, alla faccia dell’ispirazione a Jannik Sinner, tifoso rossonero doc, a cui il tecnico aveva accennato ieri. Ora, l’ex allenatore della Roma potrebbe essere veramente a rischio e chiudere anzitempo la sua avventura tra alti (pochini) e bassi (un po’ di più) al Milan?
Fonseca rischia? Ma lui crede nello scudetto
Ovvio che gli obiettivi si sono ridimensionati, ma vedere sempre più lontano il minimo sindacale del quarto posto in classifica equivarrebbe ad una condanna per Fonseca. Che si ritrova tra l’altro una squadra senza qualcuno che possa essere un perno che detti le manovre, dando anche una identità di gioco in campo. La posta in palio per il Milan era troppo alta, e possiamo dire che, pur non incassando la sconfitta, Fonseca ha fallito il colpo. Al di là del risultato, il diavolo (sic) si nasconde nel dettaglio di un Milan senza anima e senza coraggio. A nulla può valere allora un exploit come quello contro il Real Madrid in Champions, il cui modulo tra l’altro è stato riproposto oggi.
Fonseca nelle dichiarazioni post match ha ammesso di comprendere la frustrazione dei tifosi, ma di credere ancora allo scudetto. Ma la vera domanda, in realtà, è se sia plausibile il fatto che il tecnico possa ancora sedere sulla panchina del Milan. Di certo dopo oggi le sue quotazioni registrano un ulteriore drammatico calo.
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