I rossoneri hanno concesso solo 11 tiri in due partite e sono primi in Serie A per XG subiti: concedono poche occasioni. Dopo Cremonese e Lecce, però, arrivano i test veri
Pavlovic, Loftus-Cheek e Saelemaekers, avanti così, cominceranno a parlare livornese. Il Milan a Lecce è stato la squadra che Allegri ha in mente: concreta, solida, quasi mai in pericolo. Un paio di numeri confermano. Il Milan, nonostante alcuni vuoti di concentrazione con la Cremonese, dopo due giornate ha concesso solo 11 tiri tra tiri in porta, fuori e respinti. È nettamente il dato più basso tra le 20 squadre del campionato. Il Napoli è a 17, l’Inter a 21. Il Bologna avversario del weekend a 27. C’è un altro indicatore da considerare. Il Milan è la squadra di A che concede meno expected goals, diciamo meno occasioni da gol: solo 0,5 a partita. Un dato significativo? Beh, il campione minimo e il valore delle avversarie (Cremonese e Lecce) tolgono valore statistico al dato, ma una frase riecheggia in testa…
la frase icona
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“Percepire il pericolo”. “Percepire il pericolo”. “Percepire il pericolo”. Allegri in estate ha ripetuto il concetto fino ad annoiare. E’ come se a Milanello ci fossero cartelli stradali triangolari alla fine di ogni corridoio: sono quelli che in strada segnalano un pericolo. Allegri vuole che per i giocatori del Milan diventi un pensiero automatico: chiedersi come gli avversari possono essere pericolosi e agire di conseguenza. A Max la fase offensiva adesso interessa molto meno. Gli interessa proteggere Maignan. Così ha aggiunto un difensore passando a tre centrali puri – difesa a cinque – e ai suoi giocatori ha chiesto di non distrarsi, marcare e fare attenzione in area. Tomori-Gabbia-Pavlovic per ora sono i titolari: con loro è andata male con la Cremonese e bene a Lecce. Ci sarà tempo per cambiare. Koni De Winter però avrà presto un’occasione e Odogu… chissà. A sinistra, intanto, attenzione a Bartesaghi. Gli allenamenti diranno.
gli uomini chiave
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Sì, ma come difende il Milan? Il Milan si abbassa, cerca di proteggere l’area e chiede una mano a tutti con l’eccezione di Leao, che ha – diciamo – una mezza esenzione dalla fase difensiva. Con la Cremonese la squadra ha alzato la pressione, con il Lecce meno. Il Milan spesso difende stretto, con Saelemaekers prezioso nel doppio lavoro: senza palla difende a tutta fascia, con la palla è il terzo attaccante. E ancora, Modric davanti alla difesa può avere qualche problema ma Fofana gli dà decisamente una mano. E Rabiot, che viene sempre considerato per il contributo offensivo ma si fa sentire anche nella sua metà campo, peserà. Nel complesso, per ora, funziona.
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i test post-pausa
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Tutto questo ha valore? Beh, diciamo relativo. Dimostra che la mentalità è cambiata rispetto a certe notti con Fonseca e Conceiçao, però il Milan va testato nella continuità e con avversari superiori. La ripresa post-nazionali arriva per mettere tutti alla prova. Il Milan prima della pausa di ottobre avrà Bologna in casa, Udinese in trasferta, Napoli in casa e Juventus in trasferta. Nel complesso, un quartetto di ottimo livello. Maignan vedrà da vicino Castro, Orsolini, McTominay, Hojlund, De Bruyne, David, Vlahovic, Openda, Yildiz e sì… sarà un bel test. Mike nella pausa per le nazionali di ottobre andrà in Islanda e, a quel punto, saprà se il suo Milan concede ancora molto o è protetto da una cassaforte. Sull’aereo, vedrà che nella chat di squadra c’è un messaggio dell’allenatore: “Ragazzi, mi raccomando. Percepire…”. Sì, mister, lo sappiamo: il pericolo.
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