Serie B, Defrel, il “bandito” ha aggiustato la mira. E il Modena insegue i playoff

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Una carriera fatta più di bassi che di alti. In estate ha salutato il Sassuolo, il club in cui ha fatto meglio, per ripartire dalla squadra della città in cui abita. E ha cambiato vita. Almeno in area di rigore…

Oscar Maresca

La carriera di Gregoire Defrel non si può riassumere soltanto in numeri. Spesso le statistiche sono severe e impietose, non colgono le sfumature. Nel caso degli attaccanti le uniche certezze sono i gol. Il francese è stato capocannoniere del Sassuolo formato Europa con Di Francesco nel 2017. Ha sfiorato il passaggio alla Juventus, poi la Roma ha speso 20 milioni di euro per acquistarlo. L’ex allenatore dei neroverdi voleva il giocatore a tutti costi, così Monchi l’ha accontentato: “Per noi è una priorità – disse l’ex d.s. giallorosso – può giocare ovunque in attacco”. Risultato? Tanti infortuni, poche presenze e una sola rete. Per ritrovarsi è dovuto tornare al Sassuolo dopo due stagioni e una parentesi positiva alla Sampdoria, almeno in campo. Perché a Genova, dopo una serata con gli amici, si era schiantato contro un guardrail a bordo della sua Mercedes da 100mila euro. Aveva bevuto un bicchiere di troppo, gli fu perdonato. E il weekend successivo segnò pure contro i suoi ex compagni. Se lo hanno soprannominato “bandito”, un motivo ci sarà. Dopo dieci anni è sceso in Serie B, al Modena, ed è tornato a colpire. 

ritorno al gol

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Ha ricaricato le cartucce, mirato e centrato il bersaglio. Decisivo nell’1-1 contro lo Spezia lo scorso weekend, già in gol nella seconda giornata contro il Frosinone il 27 agosto. I soliti acciacchi lo hanno condizionato pure quest’anno, sabato però ha realizzato la sua prima rete al Braglia. “Ora sto bene e sento le gambe che girano – ha commentato dopo la partita -. Voglio dare tanto a questa squadra e ai tifosi”. Per Defrel, l’ennesima promessa da mantenere. La formazione di Mandelli è decima e insegue l’obiettivo playoff. Nella seconda parte di stagione l’attaccante classe ’91 potrebbe finalmente riscattarsi dopo le ultime annate complicate: 20 presenze e una rete lo scorso anno al Sassuolo, 27 gare e due gol l’anno prima. Dal 2019 a oggi, l’anno in cui è andato meglio ha messo a segno tre centri. Non sarà sempre colpa dei numeri, però anche quelli contano. 

i problemi di peso

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In questi anni il bandito Defrel ha abbassato il foulard da cowboy e rimesso la pistola nella fondina. Al Sassuolo, il francese festeggiava così a ogni gol: mimando gli spari. Sono riusciti a criticarlo anche nell’esultanza: “Dissero che non ero un buon esempio per i bambini”. Gregoire è cresciuto a Meudon, periferia ovest di Parigi. Ha iniziato a segnare su un campo di sabbia a due minuti da casa e con gli amici si divertiva giocando al far west. Di diventare un professionista non se lo sarebbe mai immaginato. Faceva il campionato dei quartieri, si allenava due volte a settimana e mangiava di tutto: pollo, curry, patatine, salse. Quando è arrivato in Italia nel 2011 il Monza lo scartò e il Parma non voleva neppure organizzare il suo provino per le giovanili: pesava 85 chili. Nell’uno contro uno però era inarrestabile. Lasciò Meudon con una borsa e pochi vestiti. Francesco Palmieri, in quel periodo responsabile del vivaio gialloblù, gli diede una chance. Così la sua vita è cambiata. 

nuova vita

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Ha cominciato al Foggia in C nel 2011, quando erano più le critiche che gli applausi e gli stipendi non arrivavano. Lì Defrel è stato sul punto di abbandonare tutto, poi è arrivato il Cesena e la chiamata di Palmieri in neroverde nel 2015. Con Di Francesco è diventato decisivo, dopo ha trovato De Zerbi. E nel 2023 con Dionisi in panchina ha pure segnato contro Milan e Juventus. Un’ultima stagione complicata l’ha convinto a scendere in B per trovare più spazio. Ha salutato il Sassuolo dopo 208 presenze e 34 reti. A Modena ci viveva già da cinque anni, i tifosi lo hanno accolto benissimo e sperano di continuare a esultare insieme a lui. Oggi il bandito ha finalmente cambiato vita, ma non ha smesso di colpire.



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