Da zero centravanti all’abbondanza di una coppia che funziona. Il bomber viola ha spiegato le differenze in azzurro rispetto al recente passato
Buona la prima. Per Gennaro Gattuso l’esordio sulla panchina della Nazionale italiana è stato certamente positivo. Il 5-0, pur contro una formazione modesta come l’Estonia, è un segnale incoraggiante per gli azzurri nella ricerca non scontata di un posto ai prossimi Mondiali. A spiegare il segreto dell’impatto del nuovo Ct è stato Moise Kean, uno dei grandi protagonisti della serata del Gewiss Stadium.
L’arma vincente di Gattuso
Una nuova vita? Presto per dirlo. Però l’aria che si respira attorno all’Italia è assai diversa da quella del de profundis recitato dopo la Norvegia. A congedare Luciano Spalletti non è stata la Federazione: lo hanno fatto direttamente i calciatori, che evidentemente non avevano legato con i modi di fare dell’ex Commissario Tecnico. Una differenza della nuova era targata Rino Gattuso l’ha spiegata Moise Kean: “Il mister ci ha trasmesso grinta, quella che ci mancava. Ha più esperienza di noi e ci ha dato ciò che serviva. Speriamo di andare avanti su questa strada“.
Il doppio centravanti: l’esperimento riuscito
Insomma, la frecciata è bella che servita. Ma con la sola grinta non si va da nessuna parte, altrimenti il ruolo di allenatore verrebbe svolto da mental coach o da motivatori professionali. Dal punto di vista tattico, ad esempio, ha convinto la scelta del Ct del doppio centravanti. Peso e centimetri in area di rigore, contro una difesa certamente non irresistibile come quella dell’Estonia, hanno fatto breccia. Specialmente nel secondo tempo, dopo i primi 45 minuti di studio.
Un Kean sempre più centrale
Al resto, poi, ci ha pensato la qualità maggiore dell’Italia. La trovi in calciatori come Moise Kean, ormai completamente rinato a Firenze. “Spero di giocare tante partite insieme a Retegui“, spiega l’ex juventino a conferma di un feeling per certi versi inaspettato dal momento che la coppia prima d’ora non era mai stata presa in considerazione. Dacché ci mancava il centravanti, oggi ne abbiamo due potenziali titolari. Lo stesso italo-argentino, ha dimostrato di meritare di stare nel gruppo: c’era chi lo aveva messo in dubbio dopo la decisione di trasferirsi in Arabia.
Ma lo status di Kean non è cambiato con l’arrivo di Gattuso. Il giocatore in azzurro si è sempre sentito al centro del progetto: “Io mi sono sempre sentito importante quando ho indossato questa maglia, ho sempre dato il 100%“. La speranza è che possa continuare a farlo, già a partire dalla trasferta ungherese contro Israele.


