Ecco come potrebbero cominciare gli azzurri del Ct Ringhio. Tempo da perdere non ce n’è: serve solo vincere per continuare a credere nel Mondiale
La prima volta non si scorda mai. Gennaro Gattuso sarà sicuramente emozionato per l’esordio sulla panchina della Nazionale italiana. Di tempo non gliene sarà concesso ma il neo Ct qualche capello bianco ce l’ha già e sa come funziona. Gli azzurri devono arrivare al Mondiale: non c’è altra possibilità. Allora per le gare contro Estonia e Israele, tocca avere le idee chiare su uomini, modulo e atteggiamento da avere in campo.
Le novità di Gattuso per il doppio impegno
L’esigenza del risultato c’è ma Gennaro Gattuso ha anche voglia di puntare sui giovani in un Paese che realisticamente non l’ha mai fatto. Così dentro nella mischia subito Giovanni Leoni e Francesco Pio Esposito e chissà che il mister non possa dargli anche minutaggio. Tra le new entry, c’è anche il bolognese Giovanni Fabbian. Rientrano nel gruppo anche Scamacca, reduce da un infortunio, e Gianluca Mancini che non era mai stato preso in considerazione da Spalletti.
Chi non fa parte della Nazionale è invece Federico Chiesa. L’attaccante del Liverpool non dà garanzie dal punto di vista fisico e soprattutto ha giocato troppo poco per essere preso in considerazione. Tuttavia, il Ct è un grande estimatore del figlio d’arte che potrebbe essere preso in considerazione per le prossime convocazioni di ottobre.
Le possibili scelte: dal modulo ai giocatori
Difesa a tre o a quattro? Sono possibili entrambe le soluzioni, considerato il roster a disposizione di mister Ringhio. Di certo c’è che tra i pali vedremo Gigio Donnarumma, ancora alla ricerca di una via d’uscita dal Psg con il Manchester City probabile soluzione. Poi conoscendo l’ex tecnico di Milan e Napoli, dietro si va a 4 con 4-3-3 possibile modulo. Di Lorenzo, Bastoni e Dimarco sono seri candidati ad una maglia da titolare. A completare il pacchetto ci potrebbe Mancini, seppure la suggestione Leoni non sia da scartare.
A centrocampo Tonali (se recupera dal problema fisico) e Barella sono due elementi imprescindibili. Accanto a loro, serve un elemento maggiormente offensivo che possa fare da collegamento tra i reparti. Ecco che Frattesi, poco utilizzato nell’Inter, può diventare una soluzione intrigante. L’alternativa è Raspadori con il modulo che diventerebbe 4-2-3-1. Sugli esterni Politano è un pupillo del mister e Zaccagni sull’out mancino è il grande favorito.
E il centravanti? Retegui non è stato offuscato dal passaggio in Arabia, però la sensazione è che Kean in questo momento gli parta davanti. Scamacca, invece, dovrebbe partire dalla panchina ma pronto a subentrare in caso di necessità. Pio Esposito e Daniel Maldini sono cambi funzionali a una possibile variazione di modulo in corso d’opera.
La vera differenza: una questione di atteggiamento
Tra Estonia e Israele, ovviamente, qualche cambio ci sarà. L’importante, però, sarà anzitutto vedere in campo una squadra con un’anima: ciò che è mancato nella gestione targata Luciano Spalletti. L’ultima uscita ufficiale degli azzurri è il 2-0 rifilato alla Moldavia, ma tutti abbiamo ancora in mente il clamoroso crollo rimediato in Norvegia, che oggi ci costringe ad un’affannosa risalita. Il Mondiale è un’opportunità: bisogna però volerla cogliere.