Zeman ricoverato a Pescara per un ictus

PESCARA. Eccolo alle prese con un’altra battaglia Zdenk Zeman, dopo le tante affrontate in cinquant’anni di calcio sui campi di mezza Italia. Il tecnico boemo è ricoverato da 48 ore nella clinica Pierangeli di Pescara dopo essere stato colpito da ischemia nella sua abitazione romana. Non è in pericolo di vita, ma i precedenti inducono i sanitari alla prudenza.

L’ex tecnico del Pescara, 77 anni, era già stato operato il 17 febbraio scorso, nella stessa clinica, per un doppio intervento alla carotide e al cuore, dopo essere stato colto da malore mentre dalla panchina seguiva un allenamento della squadra biancoazzurra.

La degenza in ospedale durò solo qualche giorno, mentre il tecnico scalpitava per tornare ad allenare, attorniato dall’affetto dei tifosi e di tanti che, dentro e fuori l’ambiente del calcio, hanno sempre considerato il boemo una sorta di guru.

Il Maestro aveva riposto con la solita ironia. Anche ai medici che lo avevano in cura e che gli avevano raccomandato di disfarsi per sempre dell’inseparabile pacchetto di sigarette. Zeman sorrise e rispose dal lettoino della sua cameretta: “Ci proverò”, anche quando i sanitari lo misero di fronte a un altro aut aut: niente più panchina.

Nello stesso mese di febbraio il tecnico fu però costretto a lasciare la guida del Pescara, con cui nel 2012 era arrivato a conquistare la serie A grazie a un manipolo di giovani promesse mantenute: Insigne, Immobile, Verratti, Caprari…, ma solo un mese dopo se ne uscì con un’altra delle sue: “Sono pronto a tornare in panchina”.

Un sogno che stava per concretizzarsi solo poche settimane fa, quando dai dirigenti dell’Ascoli, il 28 settembre, arriva la proposta al boemo di prendere il posto del tecnico Ledesma, appena licenziato. Poi la società marchigiana ci ripensò e affidò la squadra a Domenico Di Carlo. Ma a quel punto il nome di Zeman era già tornato in pista dopo qualche mese di silenzio.

Ora il nuovo malore, il solito affetto a circondare il tecnico, le sigarette nascoste nel comodino. Sempre lui, sempre lo stesso, il vecchio e impassibile Maestro, mentre è in partita per un altro difficile derby.