Torna nel professionismo dopo 27 anni, ancora con la famiglia Filograna, a capo di un polo calzaturiero. La vittoria in amichevole contro il Bari fa sognare i tifosi
Risultato da leggere applicando il filtro calcio d’estate: Bari-Casarano 2-3, nell’amichevole del 4 agosto all’antistadio del San Nicola. Niente male, per una matricola. Ma sfrontatezza e ambizione sono ben impressi sul biglietto da visita di questo Casarano, lo dicono anche i nomi dei marcatori: doppietta di Mino Chiricò con il primo gol su rigore, poi – ancora dagli undici metri – la firma decisiva di Vincenzo Millico. Due dei grandi acquisti estivi, insieme a Raffaele Maiello che si candida a essere la luce di un centrocampo che attende anche l’arrivo di Karlo Lulic (un altro che in Italia ha sempre giocato in B). Neopromossa, sì. Ma con la chiara intenzione di andare anche oltre la salvezza tranquilla.
corvino e miccoli
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A Casarano, angolo di Salento fortemente orgoglioso della sua specificità, il professionismo mancava da 27 anni. A riportarlo in città – e non poteva essere altrimenti –, ancora la famiglia Filograna: Antonio Filograna Sergio, l’attuale presidente dal doppio cognome, è il nipote del cavaliere Antonio Filograna, fondatore dell’azienda calzaturiera Filanto e presidente del club dal 1978 al 1999. Anni in cui la B non era sembrata irraggiungibile: nel 1991 – non c’erano ancora gli attuali playoff – il Casarano si piazzò al terzo posto, a soli tre punti dal Palermo promosso in B. Il direttore sportivo era Pantaleo Corvino, per dieci anni dietro la scrivania del club rossoblù prima di trasferirsi a Lecce nel 1998. Lo stadio Capozza è stato quindi il laboratorio di formazione di uno dei maestri, in Italia, della professione di direttore sportivo. Nella sua lunga parentesi casaranese, Corvino scoprì anche il primo dei tanti talenti lanciati in carriera: Fabrizio Miccoli entrò nelle giovanili del club di ritorno da un’esperienza sfortunata al Milan, vinse uno scudetto Berretti (quella che oggi è la Primavera 3, titolo di cui Corvino va sempre orgoglioso) ed esordì in Serie C a soli 16 anni. Due stagioni da baby fenomeno che gli sono valse la chiamata della Ternana in B e tutto ciò che è arrivato dopo.
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scarpe buone
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Se queste sono le coordinate della storia, l’attualità è quella di un club che adesso in C vuole quantomeno consolidarsi. In panchina è stato confermato il tecnico della promozione, il 42enne Vito Di Bari, tenuto d’occhio da più osservatori anche ai piani superiori. Del resto, la B l’ha già assaggiata nel 2024, quando insieme al fidato Federico Giampaolo – ancora al suo fianco, da vice – ha salvato il Bari dalla retrocessione in C nel playout con la Ternana. Dopo avere risolto brillantemente un’emergenza non di poco conto, ha aspettato la chiamata giusta per mettersi in proprio. E lo è stata quella del presidente Filograna a dicembre del 2024, per salire in corsa al timone di una squadra che era dilettantistica per categoria, non per prospettive. Detto già dei rinforzi di spessore (e altri ne arriveranno), si ripartirà anche da un’ampia dozzina di conferme: tra gli altri, il talento serbo Milicevic in difesa (19 anni) e gli esperti attaccanti Malcore (ex Cerignola) e Leo Perez (35 anni ma una novantina di presenze in B, soprattutto con l’Ascoli). Il direttore generale è Fulvio Navone – da giocatore, vecchia gloria del Casarano dal 1983 al 1989 – e anche lui respira intorno al club l’atmosfera degli anni d’oro. Come lo zio, anche l’attuale presidente Filograna Sergio tiene alto il nome del polo calzaturiero salentino con la sua azienda (LeoShoes) che compare sulle maglie del club. Se l’obiettivo è fare tanta strada, le scarpe buone non mancano.
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