anche la Premier meno “nobile” ha più appeal della Serie A

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L’esterno del Bologna ha preferito la corte degli inglesi rispetto al Napoli, mentre il centrocampista svizzero del Bayer Leverkusen ha scelto la neopromossa snobbando Milan e Juventus

Questione di appeal, di vetrina, o più semplicemente di soldi? Verrebbe spontaneo dare l’ultima come riposta, e non si commetterebbe errore. Eppure, se giocatori come Xhaka e Ndoye si accasano a Sunderland e Nottingham Forest, preferendole a squadre di Serie A, il motivo non può essere soltanto economico.

Serie A, un gap da colmare

Che il campionato italiano sia molto meno attraente di quello inglese, è cosa arcinota: ma il fatto che il neopromosso Sunderland e il Nottingham Forest possano garantire ingaggi più lauti rispetto a Milan, Juventus, Napoli e Bologna, è una realtà impietosa che dà l’idea di quanto sia ampia la forbice tra Serie A e Premier League. Perché da un lato è vero che le neopromosse dalla League One fanno molta fatica a restare in Premier (si veda la sorte di Ipswich Town, Leicester e Southampton), ma d’altro canto il “paracadute” che hanno a disposizione consente loro di non svendere necessariamente i giocatori migliori, anzi.

Il “paracadute” della Premier League

Nell’ultimo campionato è toccato a Leeds, Burnley e Sunderland tornare in alto: i Black Cats ci sono riusciti soltanto al termine dello spareggio di Wembley contro lo Sheffield United, staccando dunque l’assegno da almeno 185 milioni di euro. Questo perché le partecipanti alla Premier ricavano in un anno almeno 128 milioni dai diritti tv (contro i 30 milioni della Serie A), mentre il paracadute per l’eventuale retrocessione nella stagione successiva vale 57 milioni di euro (contro i 10 della Serie A). Facendo dei semplici conti, 185 contro 40.

Ndoye al Nottingham Forest

Questo può dunque spiegare perché il Nottingham Forest, settimo nell’ultimo campionato, può strappare al Bologna un giocatore come Ndoye, superando anche il Napoli campione d’Italia. Quaranta milioni+3 di bonus, a fronte dei 40+5 con 10% sulla futura rivendita che il Napoli era pronto a mettere sul piatto: ma i cinque milioni di ingaggio hanno fatto la differenza. Fa niente che il Nottingham disputerà la Conference League e non la Champions: evidentemente anche il palcoscenico di una Premier che dà la possibilità di giocare contro squadre prestigiose come City, Liverpool, Arsenal e United, ha pesato nella scelta.

Xhaka sceglie il Sunderland

Discorso analogo può farsi per Granit Xhaka, centrocampista 32enne del Bayer Leverkusen, che è stato a lungo nelle mire di Milan e Juventus (dunque non esattamente due provinciali). Secondo quanto riferito da Fabrizio Romano, il Sunderland ha praticamente chiuso l’operazione per l’esperto centrocampista svizzero, che firmerà un contratto biennale fino a giugno 2027. Il Bayer Leverkusen incasserà 17 milioni (13+4 di bonus) dalla cessione.

Milan e Juventus beffate

Xhaka aveva già comunicato al Bayer Leverkusen di voler trasferirsi al Sunderland, escludendo altre opzioni, tra cui quella di approdare in Italia. La sua decisione di tornare in Premier League dopo l’esperienza con l’Arsenal ha segnato una scelta importante per il suo futuro, un’opportunità per rilanciarsi in un campionato sempre più competitivo e con grandi ambizioni. Nel calcio di oggi, in cui la volontà del giocatore è determinante, bisogna arrendersi anche a quest’evidenza. C’è chi preferisce il Sunderland a Milan e Juventus, e – cifre alla mano – non gli si può nemmeno dar torto del tutto.

Ndoye al Nottingham Forest, Xhaka al Sunderland: anche la Premier meno "nobile" ha più appeal della Serie A

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