Allegri e Vlahovic, il rapporto tra critiche, panchine e 41 gol

allgossip9@gmail.com
5 Min Read

Max e Dusan possono rivedersi al Milan dopo 30 mesi alla Juve. I numeri e le parole dicono che hanno avuto un rapporto di alti e bassi, non semplice. Allegri però è pronto a puntare ancora su DV9

Luca Bianchin

Giornalista

Quando si dice partire piano. Il rapporto tra Massimiliano Allegri e Dusan Vlahovic è cominciato con questa frase: “Vlahovic è intelligente e sveglio. Con Haaland e Mbappé è tra i centravanti più forti del mondo”. Impegnativo (e del resto, DV9 alla Fiorentina sembrava pronto a marchiare 10 anni di calcio italiano). Da lì sono state accelerazioni e frenate, frasi carine e punture, qualche volta anche per interposta persona. Nel complesso, certo non il rapporto del secolo, non Messi con Guardiola, non CR7 con Zidane. Eppure Allegri e Vlahovic dopo un anno di lontananza potrebbero ritrovarsi e allora viene voglia di guardare indietro e chiedersi: che è stato di loro? che hanno fatto insieme?

41 gol in 30 mesi

—  

Vlahovic è rimasto con Allegri due stagioni e mezza, segnando 41 gol a strisce bianche e nere. Non sono un’infinità ma nemmeno pochissimi. Mettiamola così: pochi per un attaccante da 8-10-12 milioni a stagione ma comunque un bottino da doppia cifra regolare in campionato. Il più importante, il più simbolico, il gol del 15 maggio 2024 a Roma: finale di Coppa Italia, Juventus batte Atalanta, decide DV9. Era l’ultima partita di Max con la Juventus. I dati dicono che Vlahovic con Allegri non ha numeri speciali: segna 0,52 gol ogni 90 minuti e nelle partite giocate senza Max (nello specifico con Tudor, Italiano e Prandelli) è arrivato a 0,71. Con Allegri però calcia di più, numero che indica due cose: le occasioni con Max sono meno nitide e Dusan è meno preciso. Nel complesso, l’allenatore che ha fatto rendere di più Vlahovic è stato Italiano: 24 partite da 0,88 gol ogni 90 minuti. 

il rapporto tra i due

—  

Vlahovic non si cambia: a 25 anni è un giocatore definito, come dimostrano i tocchi per zona. Può migliorare nei dettagli ma ha caratteristiche chiare: svaria il giusto e dà il meglio in area e immediate vicinanze. Allegri non per caso ha alzato il pollice. Vlahovic non sarà il suo attaccante preferito – Max ha avuto parecchi campioni… – ma lo preferisce a soluzioni sperimentali, non testate nel campionato italiano. Allegri sa che DV9 non è l’attaccante perfetto, potrebbe giocare di più con la squadra e tecnicamente ha limiti, però lo conosce, sa che Vlahovic conosce l’indirizzo per la porta e ha fisico per aiutare la squadra a risalire il campo.

gol e panchine

—  

Nei due anni e mezzo alla Juve quei due hanno avuto momenti buoni e altri… meno. L’esordio, ad esempio, splendido: 6 febbraio 2022, gol di Vlahovic al Verona allo Stadium, con il mondo sicuro che quella sarebbe stata la prima tappa di una grande storia. E ancora, 22 febbraio, gol alla prima in Champions contro il Villarreal. Fino ad aprile tutto più o meno bene, con Allegri impegnato a frenare, a non esagerare, a dire che Dusan è ancora giovane e va tutelato. Nel 2023 invece sono arrivati i problemi, la maledetta pubalgia, i gol che in campionato assenti da febbraio a maggio, poi le panchine per far giocare Milik e soprattutto Kean. Simboliche perché Vlahovic non ha mai parlato male di Allegri ma a poco a poco si è chiuso in se stesso e nei suoi errori, si è intristito, ha reso quella frase su Haaland e Mbappé un ricordo superato. L’ultimo ricordo è la frase di qualche giorno fa di Giovanni Galeone, il maestro di Allegri, l’uomo che ne condivide pensieri e visioni: “Dusan è tecnicamente a zero, non riesce a stoppare un pallone e guadagna un milione al mese”. Via, mister, non esageriamo.



Share This Article
Leave a Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *