il retroscena di Marco Amelia

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Fa discutere la clamorosa decisione di Totti Jr di lasciare il calcio giocato: per l’ex portiere, compagno di squadra del papà, la ragione risiede nell’eccessiva pressione

Una carriera finita a 19 anni, quando per molti altri non è neppure realmente iniziata: è l’incredibile, per certi versi amarissima storia di Cristian Totti. Il figlio di Francesco e di Ilary Blasi ha già appeso le scarpette al chiodo, ha smesso di inseguire il sogno di seguire le orme del papà, o almeno di provarci. È un ex calciatore prima ancora d’aver compiuto 20 anni, non ha più la forza né la volontà di credere in un futuro da stella del calcio. Del resto un Totti fuoriclasse, in famiglia, c’è già stato. E forse proprio il peso di quel cognome ingombrante ha finito per schiacciare le sue stesse ambizioni.

Cristian Totti, la breve carriera del figlio del “Pupone”

La breve, anzi brevissima carriera di Totti Jr è composta da poche voci. Il settore giovanile della Roma – ovviamente – come punto di partenza. Ma con pochi momenti di gloria: stellina della formazione Under 17, poco più d’una meteora nell’Under 18, con appena due presenze e un totale di 15 minuti giocati nel campionato di categoria. Quindi il passaggio alla Primavera del Frosinone: quattro presenze e un gol. Poi l’avventura in Spagna, al Rayo Vallecano, con una sola notizia degna di nota: una lite in strada a Madrid con mamma Ilary. Il ritorno in Italia nell’estate del 2024, l’accordo con l’Avezzano stracciato dopo un mese e la ripartenza da Olbia. Pochi mesi, sei presenze in tutto e, a dicembre, la pausa di riflessione.

Il ritiro dopo il body shaming e le critiche sull condizione fisica

Ora le riflessioni sono finite. Cristian ha deciso di chiudere col calcio giocato. “Non posso dire niente, ma confermo che mi ritiro. Non giocherò più a calcio“, le sue parole riportate da La Nuova. Probabile che, sulla sofferta scelta, abbiano pesato le critiche feroci e velenose, sconfinate in molti casi nel becero body shaming per la sua condizione fisica, emerse proprio in occasione delle rare apparizioni con la maglia dell’Olbia, in Serie D. Un fiume di offese e insulti che, evidentemente, devono aver lasciato il segno. Per Totti, comunque, il futuro è assicurato: contratto pronto con la “Totti soccer school”, l’accademia fondata da papà Francesco e gestita da zio Riccardo. Sarà dirigente e talent scout, al fianco del dg Claudio D’Ulisse.

La verità di Amelia: “Credevo in Totti Jr, troppa pressione su di lui”

Troppo pesante il suo cognome? Sì, per chi lo ha allenato. Marco Amelia, ex portiere campione del mondo nel 2006, tecnico di Cristian Totti prima a Frosinone e poi a Olbia, ha raccontato sempre a La Nuova un clamoroso retroscena sul 19enne: “Ho sempre creduto in lui, l’ho voluto perché era un giocatore dalle grandi capacità. Un centrocampista capace di impostare il gioco, leggere tra le linee difensive, creare, ma allo stesso tempo anche bravo nel recupero in fase di non possesso. Per me avrebbe avuto davanti una buonissima carriera da giocatore di Serie C e Serie B. Essere il figlio di Totti ha inciso nelle valutazioni, c’era troppa pressione“.

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