In un tempo ha segnato e ha avviato l’azione del gol più importante: se il 3-5-2 di Allegri gli regalasse una vera opportunità?
La vita può cambiare in una serata estiva a Hong Kong. Noah Okafor ci è arrivato da giocatore in crisi – o forse solo in difficoltà… – e ne è uscito cambiato. In un tempo, ha segnato due volte e avviato l’azione del gol più importante della partita con il Liverpool, un contropiedone guidato dall’amico Leao e chiuso da Loftus-Cheek. Sono due fuochi d’artificio nella notte di Hong Kong, ma possono cambiare il futuro di Okafor per tre motivi. Il primo: Noah ha bisogno di fiducia, è sempre stato così nella sua vita. Non è un calciatore che si auto-motiva, anzi. Ha bisogno di supporto. Ora quella fiducia ha ricominciato a trovarla. Il secondo: il Milan da 3-5-2 è più adatto a lui. Okafor a Basilea giocava da seconda punta, partiva da sinistra ma non restava al largo. Il Milan, usandolo da esterno d’attacco, non gli ha mai fatto un gran favore. Il terzo: per il mercato, ora bisogna aspettare (e non solo per i gol al Liverpool).
okafor e il mercato
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Noah Okafor al momento è l’unica punta nella rosa del Milan. Almeno, l’unica tra i giocatori disponibili per Allegri. Lorenzo Colombo sta per prendere un aereo direzione Genova, mentre Santiago Gimenez è ancora in vacanza e rivedrà i compagni dal 4 agosto. Okafor chiaramente non è un incedibile – il Milan ha bisogno di incassare da tre, quattro cessioni previste – ma al momento non parte, anche perché non sono arrivate offerte irrinunciabili. Il Flamengo si è fatto avanti ma Noah ha detto “no, grazie”. Non è interessato a ribaltare le strisce rossonere verticali in strisce rossonere orizzontali. E allora, avanti con gli interessamenti. Il Flamengo non ha smesso di crederci. Il Besiktas ha chiamato. Il Bologna ha un gradimento tecnico ma non è andato oltre. Tutto si deciderà da agosto, al rientro dalla tournée, anche se questi due gol al Liverpool possono attirare l’attenzione chi – all’estero, soprattutto – cerca un centravanti.
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gol e fiducia in se stesso
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Le questioni personali però sono al centro di questa storia. Okafor ha solo voglia di un po’ di continuità e in effetti, non può permettersi di replicare gli ultimi due anni. Con Pioli, Noah ha segnato 6 gol in una stagione, in cui è stato usato soprattutto dalla panchina. Negli ultimi 12 mesi, è passato da Fonseca a Conte con un mese-ponte assieme a Conceiçao. Con tutti, più che altro, ha fatto panchina. Sì, ha vinto lo scudetto ma a che prezzo? Nel frattempo, Okafor ha perso la nazionale svizzera, che non lo convoca più, e ha cambiato agente, mossa che dimostra voglia di novità. Al Milan o altrove, deve riportare indietro gli orologi a quando segnava al Chelsea e dava fastidio all’Italia con la maglia della nazionale. La sua ultima doppietta in partite ufficiali è del 20 ottobre 2021, in Champions al Wolfsburg. Fanno quasi quattro anni. Un digiuno lungo come il suo secondo nome: Arinzechukwu.
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