Gasperini polemico sul mercato Roma: “Faccio la conta da maggio, non sono ipocrita”

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Il nuovo tecnico giallorosso si era lamentato già nei giorni scorsi e dopo l’amichevole con il Kaiserslautern rincara la dose: “Non è un alibi, ma la fotografia: allora la preparazione cosa la facciamo a fare?”

Francesco Balzani

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Primo test internazionale e prima vittoria per la Roma di Gasperini che in un Fritz-Walter-Stadion strapieno ha sconfitto 1-0 il Kaiserslautern grazie a un gol di Evan Ferguson. Decisamente più luci che ombre per i giallorossi in cui si vede già la mano del tecnico ex Atalanta. Che a fine partita è apparso soddisfatto di quanto visto, un po’ meno del ritardo sul mercato dove si aspetta altri rinforzi. “Chiaramente è una partita di preparazione, ma abbiamo tenuto il campo bene – sorride Gasp -. La squadra ha già una sua identità, ma è tutto migliorabile così come la condizione. Abbiamo fatto indubbiamente delle buone cose. Nel finale sono entrati tanti ragazzi ed è chiaro che nei secondi tempi cambiando tutta la squadra diventa un altro tipo di partita. Ma qualche indicazione da questi ragazzi c’è comunque stata”.

strada giusta

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Anche dai nuovi, con particolare menzione proprio per Ferguson al 5° gol in due amichevoli. Quello di stasera è nato dal pressing dell’irlandese sul portiere, una dei tanti aspetti del gioco di Gasp. “Oggi non avevamo intenzione di pressare il portiere avversario. Loro giocavano molto con il portiere, noi solo qualche volta perché è dispendioso. Ferguson è un attaccante da pressing e può creare queste situazioni. Se si ruba palla così in alto è chiaro che si hanno possibilità di fare gol. Evan dobbiamo conoscerlo e sfruttarlo in profondità, in alcune situazioni potevamo cercarlo di più. Dobbiamo abituarci a far giocare un po’ di più la punta, ma questo fa parte delle cose a cui cerco di rimediare durante la partita”. Il tecnico sa che bisognerà migliorare per arrivare al livello Champions chiesto dalla proprietà. “Ora l’intensità non si può chiedere – ammette – siamo solo a due settimane di lavoro con i carichi. Questa era la prima partita vera e abbiamo giocato in un ambiente difficile, c’era tanta gente e i tifosi avevano molto entusiasmo. Non si può chiedere molto su questo aspetto, ma dobbiamo avere sempre l’ambizione di sbagliare poco quando siamo vicini all’area di rigore. Lo stop, l’ultimo passaggio e il tiro sono fondamentali e queste cose cambiano le partite. Quando siamo lì dobbiamo essere più precisi, ma siamo sulla buona strada”.

il mercato

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Occhio al campo, ma anche al mercato visto l’arrivo di Wesley (domani alle 6,40) e quello imminente di Ghilardi. Ma quando se ne parla Gasp è meno sereno: “Welsey sbarca domani ma poi riparte, quindi passerà del tempo…”. Il riferimento è al fatto che il brasiliano tornerà in patria lunedì per alcune pratiche burocratiche per poi affacciarsi a Trigoria giovedì. “Quanti rinforzi mancano? Non lo so, ditelo voi stavolta (ride, ndr). Io faccio la conta da maggio, da quando è finita la stagione e si fa in fretta. Quattro o cinque acquisti ancora? Questo non è un alibi, questa è la fotografia. E noi non possiamo essere ipocriti. In questo momento basta prendere chi è andato via e chi è assente. L’aritmetica non è un’opinione, basta contare”. Poi rincara la dose prendendosela soprattutto con le tempistiche del mercato: “Gli allenatori vogliono sempre le cose fatte, perché sennò la preparazione che la facciamo a fare se mezza squadra va via? Questo riguarda tutti, ma di fatto è così. Io spero che quello che abbiamo nella testa si possa realizzare. So che ci vuole più di un mese, ma non so quanto perché i tempi del mercato non sono mai quelli degli allenatori. Sarebbe bello realizzare quello che io e la società abbiamo nella testa”.



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