Nell’amichevole di Singapore i rossoneri subiscono molto ma tengono bene le distanze tra i reparti. Ottimi i portieri Terracciano e Torriani, in campo quasi tutti i giovani
La prima sconfitta della stagione non fa male al Milan. Nella Tridentity Cup, l’Arsenal vince con una rete di Saka a inizio ripresa, ma i rossoneri, privi degli acciaccati Maignan, Fofana e Jimenez, non sfigurano. Anzi, danno un’impressione di discreta compattezza contro una squadra più forte, che per l’occasione fa entrare dalla panchina elementi del calibro di Odegaard e Trossard. Sconfitta a parte, Allegri può essere soddisfatto della prestazione, una buona base di partenza perché la fase difensiva ha tenuto e perché il suo Milan ha mostrato carattere, corsa e voglia contro un avversario superiore. Resta però la necessità di rinforzare la rosa: l’arrivo in Asia del nuovo acquisto Estupinan darà una mano, ma serve anche altro. Furlani e Tare sono al lavoro. Domani mattina, intanto, la partenza per Hong Kong dove sabato di fronte ci sarà un Liverpool ancora più tosto. Il primo esame “vero” però Leao e compagni lo hanno superato, al di là della sconfitta contenuta grazie anche alle parate di Terracciano e Torriani.
le mosse
—
Allegri sa di non avere una rosa in questo momento in grado di competere con un Arsenal che ha già speso (compresi i soldi per Gyokeres) 200 milioni sul mercato. In più ci sono le assenze di Modric, Gimenez, Maignan (non ancora al top della condizione), Fofana e Jimenez a complicare la situazione. Il tecnico di Livorno però ci tiene a fare bella figura e qualche assestamento tattico lo fa. La base resta il 4-3-3, il vestito del Diavolo per il 2025-26, ma in realtà la forza degli avversari costringe i rossoneri a giocare più con il 3-5-2 o addirittura con il 5-4-1. La chiave è il movimento di Tomori, marcatore di destra nella linea a tre che in fase di possesso “scivola” nel ruolo di terzino destro. Come succedeva ai tempi della Juventus con Barzagli, in campo insieme a Bonucci, Chiellini ed Alex Sandro. Così il Milan torna ad essere quello che Max ha in mente, ma solo nei momenti in cui il pallone lo hanno i rossoneri. Nella maggioranza del tempo è necessario coprire gli spazi, difendersi dalle iniziative di Saka, che a destra mette in crisi Bartesaghi, e Martinelli, più limitato sull’out opposto da Saelemaekers. Il Milan in ogni caso ha già un’anima, sa soffrire e tutti hanno chiaro in mente quello che devono fare. Compreso Leao, che gioca con la fascia da capitano e nell’atipico ruolo di centravanti: il suo è un primo tempo di rara continuità e, anche se una rondine non fa primavera, da tempo non si vedeva un Rafa così voglioso, desideroso di aiutare la squadra e di fare giocate non fini a se stesse. Che Allegri sia già entrato nella testa del portoghese?
Parità
—
La partita come detto la conducono i Gunners e ci vogliono tre interventi dell’esordiente Pietro Terracciano (i più importanti su Nwaneri e Saliba), più un salvataggio di testa di Thiaw sulla linea, per evitare agli inglesi di passare in vantaggio. Bene anche Tomori con le sue chiusure, ma nel complesso è tutto il Milan a tenere. Con Ricci abile a fare le due fasi e a dare respiro alla manovra quando ha il pallone tra i piedi. La manovra offensiva? Qualcosa si vede con bei movimenti di Saelemaekers e Pulisic, autori di una delle azioni più pericolose con la conclusione alta del belga. A fine primo tempo l’Arsenal ha fatto di più, ma lo 0-0 non è comunque un risultato bugiardo perché anche i rossoneri hanno creato qualcosa. E alcune volate di Leao, pur non finalizzate, impauriscono gli inglesi.
Il Fantacampionato Gazzetta è tornato, con il montepremi più ricco d’Italia! Iscriviti e partecipa
saka decide
—
La ripresa è ancora più di marca Arsenal perché Arteta ha più sostanza in panchina e le gambe fresche dei nuovi entrati (da Merino a Odegaard, passando per Trossard e Zubimendi) incidono. Saka segna quasi subito: perso da Bartesaghi su un cross tagliato di Kiwior dalla trequarti, il capitano porta in vantaggio i Gunners che con Odegaard nel motore e Zubimendi a fianco di Rice, fanno intravedere un 4-2-3-1 ancora più offensivo. Il Milan però non prende un’imbarcata perché la distanza tra i reparti resta quella giusta. Nonostante Thiaw, scalato sul centro-destra, sia meno adatto di Tomori a fare il terzino e Chukwueke meno rapido nelle chiusure sulla destra rispetto a Saelemaekers. Leao si fa di nuovo vivo con un tiro parato da Kepa, prima di tornare a sinistra, con l’innesto di Okafor centravanti. Il palcoscenico se lo guadagna Torriani che compie tre grandi parate su testa di Merino e botte da fuori di Trossard e Nelson. Il Milan evita il 2-0, ma a vincere è comunque l’Arsenal. Per Allegri comunque un buon test. Con i recuperi degli acciaccati e i nuovi acquisti (ancora da fare) la sua squadra cambierà faccia, ma il carattere che a Max piace tanto già si è visto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA