Il portiere delle azzurre prima della sfida all’Inghilterra: “Abbiamo più consapevolezza. L’1-5 dell’ultima amichevole contro di loro? Utile per crescere”
Allenarsi col sorriso ma ricordare anche il peggio, tipo la batosta del febbraio 2024, ad Algeciras, quando l’Italia incassò cinque gol in amichevole dall’Inghilterra segnandone uno. Gli schiaffoni fanno bene? “In un percorso serve tutto”, dice Laura Giuliani, professione portiere, una delle ragazze azzurre con temperamento tendente alla meditazione. Laura scrive, disegna, ha una passione per i gatti e per tutto ciò che è natura. Gioca nel Milan dal 2021, ha scelto il rossonero in fondo a quattro stagioni e quattro campionati vinti con la Juve. Il ct Soncin l’ha riportata nel cuore della squadra dopo un Mondiale vissuto ai margini. Dal ritiro di Weggis, sul lago di Lucerna, racconta un’emozione che cresce.
Laura, che vigilia sarà?
“L’emozione è quella che si prova per una semifinale di un Europeo, la tensione aumenta, però credo che dovremo vivere questa partita nel migliore dei modi, con il mood giusto per arrivarci con leggerezza e concentrazione”.
Lei è una delle più esperte: che cosa dirà alle sue compagne?
“Io sono una che parla poco, ciascuna deve vivere emozioni e sensazioni a modo proprio. Ma non credo che sarà una vigilia diversa dalle altre: in pullman qualcuna dormirà, qualcuna leggerà, qualcuna giocherà, come sempre”.
Consapevolezza, concetto usato spesso in questi giorni: che cosa intende lei per consapevolezza?
“La consapevolezza è un concetto e anche un concerto: un insieme di emozioni, stimoli, la capacità essere se stesse e di capire che cosa si sta vivendo. È la coscienza dei propri strumenti. La consapevolezza è un insieme di elementi che ti rende stabile, con la possibilità di leggere le situazioni e trovare le soluzioni migliori”.
E la consapevolezza prima vi mancava?
“Non credo, ma è qualcosa che si crea nel tempo, ci si lavora su per comporre il puzzle. Ecco, la consapevolezza è aver già vissuto certe situazioni e saperle riconoscere”.
Quindi anche le delusioni dell’ultimo Europeo hanno contribuito a rafforzarvi?
“Hanno certamente contribuito: nel percorso di un’atleta, e di una persona in generale, serve tutto”.
Solo chi cade può risorgere…
E con l’Inghilterra in amichevole l’ultima volta avete subito cinque gol. Che partita si aspetta?
“Una partita bella. Sappiamo che da anni è una delle squadre più forti del mondo, hanno la caparbietà che serve per recuperare gare che sembrano chiuse, come si è visto contro la Svezia, hanno grandi individualità e tanta autostima. Saremo rispettose, ma credo che neppure le inglesi preparino questa gara a cuor leggero”.
Da portiere, ne teme qualcuna in particolare?
“No. Ciascuna ha qualità uniche e può risolvere la partita. Sanno essere imprevedibili, bisognerà restare sempre concentrate sulla lettura delle azioni”.
Secondo lei il rispetto delle altre nazionali verso l’Italia è aumentato?
“Penso che il rispetto ci sia sempre stato, abbiamo sempre dato fastidio a tutte. In otto anni però il movimento è cresciuto e dall’estero seguono il nostro campionato con più attenzione”.
La vostra arma è la solidità?
“La solidità è ogni volta la chiave, permette di difendere e ripartire. Noi giochiamo come team, viviamo di collaborazione e di collettivo, anche se abbiamo anche noi giocatrici che possono essere decisive”.
Questo gruppo somiglia a quello del Mondiale 2019?
“Lo spirito è simile a quello di quel Mondiale, quando arrivammo ai quarti. Sono cambiate tante interpreti, è cambiata l’età, ma l’entusiasmo ha fatto la differenza allora e la sta facendo adesso”.
Che percentuale si dà di arrivare in finale?
“Ah no, queste cose non si dicono”.
E se accadrà che cosa farà?
Il Fantacampionato Gazzetta è tornato, con il montepremi più ricco d’Italia! Iscriviti e partecipa
“Non ci ho ancora pensato. Adesso voglio soltanto vivere al massimo questi momenti”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA