L’Inter, Calha e Lautaro: certe crepe rischiano di vedersi anche in campo

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Il turco e il capitano nerazzurro si sarebbero chiariti, ma Chivu deve comunque trovare nuove soluzioni

Fabio Licari

Giornalista

Cominciamo dall’unica cosa sicura in questa confusione: Calhanoglu è un gran centrocampista. Il migliore nel suo ruolo in campionato, uno dei top in Europa. Rodri, l’ultimo Pallone d’oro, è superiore ma gioca in un City nel quale sono tutti registi e tutti incursori. Tchouameni è diverso: è un centrale d’ordine che può aggiungersi in fase difensiva, un Busquets contemporaneo. Vitinha è l’evoluzione moderna di Pirlo e Modric, movenze e visioni da 10 partendo dalla sua area. Nello stesso ruolo Calhanoglu, ex 10, ha dato spettacolo, gioco e ritmo, coniugando regia e agonismo ad altissimo livello. Calha ha moltiplicato l’Inter. Può proporsi da vertice basso, condividere il ruolo con Barella o Mkhitaryan accanto, scambiarsi con i colleghi in mezzala. Gattuso l’aveva sperimentato in quella posizione nel Milan, Inzaghi l’ha esaltato. Al netto dei problemi fisici dell’ultimo anno, non pochi, un’eventuale separazione dall’Inter non sarà indolore. Servirà in caso un’alternativa alla Ederson, più 8 e meno 10. Il problema è un altro: può restare Calha dopo che, tra Charlotte e Istanbul, sono volati gli stracci con Lautaro e rispettive consorti? 

correnti

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Cosa volete che sia una questione tra due giocatori, dirà qualcuno. Alla Lazio non litigavano: si picchiavano letteralmente in allenamento tutta la settimana, poi la domenica incanalavano tutta questa “violenza” in campo, con l’unico obiettivo di vincere. Nessuno ignora le correnti e le spaccature anche dentro top club storici. Nello spogliatoio recente dell’Inter il caso Brozovic-Icardi, due leader all’epoca, non era certo un segreto, ma i due dopo un gol si abbracciavano. Probabilmente tra Lautaro e Calha sarà lo stesso, ma quello che si sono detti va oltre lo scatto d’ira con attenuanti generiche e specifiche: qui è in ballo una questione centrale nelle dinamiche di una squadra, io ci sono e tu no, io mi sacrifico e tu no, io voglio restare e tu pensi ad andartene. Più o meno questo. Probabilmente il risultato con il Fluminense, la distanza, il fuso orario, la rabbia del momento hanno scatenato una commedia degli equivoci andata oltre le intenzioni. Di sicuro Lautaro non ce l’aveva solo con Calha. Con il turco in uscita sarebbe tutto risolto: neanche il rischio di incrociarsi nelle coppe visto che il Galatasaray non s’è qualificato, al massimo un Turchia-Argentina al prossimo Mondiale. Ma la situazione di mercato del turco sembra bloccata. 

scelte

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Il Galatasaray è andato dritto su Osimhen ma l’ultima novità è che non ha i soldi e le garanzie per le cinque rate al Napoli. Altro che Calha. Non si ha notizia al momento di altri pretendenti. L’Inter alla fine lascerebbe andare il turco anche per meno di trenta milioni. Ma in regalo no: piuttosto resterà, il contratto è biennale, il bilancio si tirerà alla fine di questa stagione. Lautaro e Calha si sono già sentiti, questa è la versione ufficiale, e non è chiaro se abbiano anche parlato o si sia trattato soltanto di messaggi. Non è la stessa cosa. La “chiacchierata” è servita per chiarirsi, non per spiegarsi e men che meno scusarsi. I musi sono rimasti lunghi come la distanza tra i luoghi di vacanza dei due leader (con Barella) dell’Inter. Non è scontato che poi in campo tutto vada liscio. Come se i problemi per Chivu non fossero già abbastanza. 

morale

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Il nuovo tecnico deve ricostruire il morale di una squadra che fino al 30 maggio ci credeva e l’indomani ha subito un ko terribile, deve ringiovanire un gruppo piuttosto avanti negli anni, deve inventarsi nuove strade tecnico-tattiche: deve insomma creare un’Inter molto più diversa dalla precedente di quanto quella di Inzaghi fosse diversa da Conte. Gli mancava proprio una faida interna e non tra due riserve che vanno in tribuna. Anche la società dovrà intervenire prima che la situazione sfugga di mano. Convivenza possibile? Il dubbio è forte. L’impressione è che la vendita di Calha farebbe contenti tutti: Lautaro, il club per il quale il turco era sul mercato, lo stesso giocatore che aveva già la testa altrove. Ma la storia rischia di finire qui: Lautaro dovrà anche chiarirsi con gli altri compagni obiettivo degli strali post Fluminense.



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