Inter, Dumfries e la clausola per l’estero: i dettagli e chi lo vuole

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Per un’altra settimana l’esterno olandese può andare all’estero per soli 25 milioni cash. Ed è lusingato dalla corte di Guardiola…

Filippo Conticello

Giornalista

Da domani, sette giorni spaccati. È un tempo lungo secondo il crono frenetico del calciomercato, piuttosto rischioso, ma potenzialmente rivoluzionario per questa Inter in (ri)costruzione. Fino a martedì della prossima settimana, 15 luglio, penzola infatti al collo di Denzel Dumfries un cartello con la clausola ben in vista: c’è scritto 25 milioni, il prezzo per portarlo lontano dall’Italia, stabilito quando l’olandese si è deciso a firmare un rinnovo faticoso. La cifra è ben conosciuta nelle segreterie europee, dalla Catalogna all’Inghilterra, e, se qualcuno decidesse di pagarla, i nerazzurri dovrebbe raddrizzare un po’ la propria strategia estiva. 

l’origine

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L’esterno destro ha fatto tribolare i manager nerazzurri: ha ondeggiato per mesi e flirtato un po’ qua e là, poi a novembre dell’anno scorso ha prolungato fino al 2028, con scatto deciso di stipendio fino a 4 milioni a stagione. Pur di dire sì, però, l’agenzia Wasserman, che ne curava gli interessi all’epoca, ha preteso questa clausola valida solo per l’estero, che adesso rischia di essere tagliente come una ghigliottina sulla testa dell’Inter: nell’ultima stagione Dumfries è stato il migliore interista per distacco, ha cambiato status nel calcio europeo, e per questo in teoria varrebbe decisamente di più. Se non il doppio, quasi: lo sa meglio di chiunque altro Jorge Mendes, il superprocuratore a cui Denzel si sarebbe curiosamente avvicinato negli ultimi tempi. 

la tentazione

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Sull’eventuale ritorno di Calha in Turchia l’Inter potrà trattare, smussare gli spigoli o irrigidirsi, se servirà: in questo caso, fino al 15 luglio, è spettatrice inerte. Da Milano può solo osservare le grandi manovre estere, ben sapendo un importante punto di partenza: nonostante sia un affare low cost, è tutt’altro che scontato l’addio all’olandesone. I 25 milioni vanno pagati in un’unica soluzione, sul momento, e Denzel è pur sempre un classe ‘96 che compirà 30 anni nella prossima stagione. In quella appena passata, però, l’esterno destro si è arrampicato ad altezze mai toccate: ha segnato 11 reti, come mai prima, e due esultanze sono arrivate in casa del Barcellona, in una semifinale di andata da raccontare ai nipotini. Senza gol, ha frustato i catalani anche al ritorno, nella serata del miracolo di Acerbi. Adesso Flick pensa proprio a lui per aggiungere sostanza e fisicità a una squadra dal talento smisurato, ma un po’ leggerina. Dumfries è considerato dai blaugrana un filo fuori target per l’età e anche perché viene da anni di difesa a tre, mentre in Catalogna si predica sempre a quattro. Non bastasse, il Barcellona è costretto a tenere sotto controllo i movimenti in entrata e ha dato priorità all’acquisto di Joan Garcia, il portiere del futuro appena prelevato dall’Espanyol. Tutto vero, ma sono solo dettagli rispetto al quadro di insieme e alla volontà di società e tecnico: il Barça è ancora sdegnato dal no di Nico Williams, fedele alla casa basca, ma anche per questo ha bisogno di un nuovo colpo immediato, sia tecnico che mediatico. 

l’eredità

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Insomma, l’olandesone resta ben in alto nella lista dei desideri di Laporta: ancora una settimana e il presidente deciderà se staccare l’assegno una volta per tutte. In questo caso, il Barça non balla da solo perché diversi club di Premier hanno fiutato l’affare, e uno sarebbe più interessato degli alti: a rivaleggiare con i catalani sarebbe… un catalano, come spesso capita nella storia di quelle terre. Pep Guardiola deve ridestare il City e, per riuscirci, non si sazierebbe mai di laterali. Che siano difensivi o offensivi, poco importa, vedi il lungo corteggiamento allo juventino Cambiaso. Nel dettaglio, Pep si è detto interessato all’interista e da lui Dumfries andrebbe di corsa, come fosse sulla fascia. Tra l’altro, tra i destinatari degli strali di Lautaro in North Carolina, c’era anche lui, seppure in posizione defilata: al Mondiale non ha potuto dare il massimo anche per problemini fisici. Senza l’energia di Denzel, per la sua attuale squadra milanese si aprirebbe comunque un problema supplementare: il brasiliano Luis Henrique appena arrivato promette bene ma non basterebbe a reggere l’eredità.



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