Il tecnico italiano punta in attacco sui brasiliani Marcos Leonardo e Malcom. I carioca di Renato sul bomber Cano
Avrebbe potuto essere il replay della finale di Champions del 2023 fra Inter e City. Oppure, più intrigante, Simone Inzaghi contro i suoi ex ragazzi nerazzurri. Invece la nuova Inter di Chivu ha fallito l’assalto ai quarti di finale, come ancora più a sorpresa il City di Guardiola, bucato a ripetizione (4-3) dall’Al Hilal di Simone. Così al Camping World Stadium di Orlando stasera c’è un primo quarto a sorpresa: Fluminense-Al Hilal.
Che serie positiva
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Il Flu di Renato Gaucho, con soddisfazione e malizia, ha ricordato di essere non solo un ex playboy ma un tecnico scaltro. Ha alternato in questo Mondiale un 4-3-3 di base, poi ritoccato in 3-5-2 contro l’Inter negli ottavi, per mettersi a specchio coi milanesi. Infittendo gli uomini in mezzo. E ha avuto ragione. Il suo Tricolor carioca non solo finora ha guadagnato quasi 40 milioni di euro in premi – la metà del valore della rosa – ma dopo il Psg è risultato il club meno perforato: solo 2 gol subiti dall’Ulsan e poi 3 match da imbattuto. E in totale sono 10 gare che il Flu non perde, con 7 vittorie; dall’11 maggio con l’Atletico Mineiro (2-3). Oggi Renato Gaucho deve sostituire René squalificato: da vedere se ripropone il classico 4-3-3 con Serna o Canobbio in fascia davanti o il 3-5-2 anti-Inter, diventato presto 5-3-2, inserendo magari Bernal o Fuentes o Guga in copertura.
Derby brasileiro
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L’Al Hilal di Simone Inzaghi ha sempre fuori per un mesetto il suo saudita più rappresentativo Salem Al Dawsari, l’uomo che nel 2022 al Mondiale ha segnato all’Argentina di Messi e nell’ultima Champions asiatica ha chiuso da capo cannoniere con 10 centri. Il tecnico italiano ne ha approfittato per virare quindi verso il suo amato 3-5-2, dopo essere partito con un 4-3-3 standard per i sauditi. Con l’arretramento del portoghese Ruben Neves sulla linea dei difensori ne è venuto fuori un team più verticale, che ha già segnato 6 gol, come il Fluminense. Nel quale si sono esaltati i due attaccanti brasiliani: per loro oggi sarà un derby. Marcos Leonardo, 22 anni, ex Santos, pagato 40 milioni al Benfica, ha firmato finora tre gol al Mondiale, con doppietta al City. L’ex Zenit russo Malcom, 28 anni, costato 60 milioni al club del fondo sovrano saudita Pif, era partito dal Corinthians, e ha segnato anche lui al Manchester di Pep. In più ma dietro c’è il terzino Renan Lodi, 27 anni, ex Atletico Madrid e Atlético Paranaense, pagato altri 23 milioni al Marsiglia.
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Bomber
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L’Al Hilal di Simone, che non perde da 9 gare (4 con l’italiano), di cui 6 vittorie – dal derby di fine aprile in Champions asiatica con l’Al Ahli di Kessie, poi campione – battendo il City nei supplementari è diventata la prima squadra asiatica a vincere contro una formazione europea nel Mondiale per Club, dopo essere stata la seconda a battere una sudamericana, il Flamengo nel 2023. È chiaro che a questo punto sognare non costa nulla: se battesse anche il Flu Inzaghi si troverebbe una semifinale abbordabile contro la vincente di Palmeiras-Chelsea. Insomma, sempre meglio di Real, Psg o Bayern… Intanto Inzaghi potrà contare anche sul prestito temporaneo di Abderrazak Hamdallah dall’Al Shabab, semifinalista al Mondiale 2022 col Marocco. L’attaccante 34enne, 21 gol in campionato nell’ultima stagione chiudendo la classifica marcatori dietro ai soli Cristiano Ronaldo (25 gol) e Ivan Toney (23), sarà a disposizione solo per la durata del Mondiale per Club. In passato ha anche vestito le maglie di Al Nassr e Al Ittihad, firmando in Arabia in totale 207 gol in 232 partite. Insomma, con Salem Al Dawsari ko quel che ci voleva per i Blue sauditi. Il Flu risponderà col colombiano Arias, sorpresa di questo Mondiale, e il 37enne argentino Cano, tornato da un infortunio, ma nel 2022 e 2023 capace di segnare 84 reti. Sarà una bella sfida.
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