La Serie A riparte dalla difesa a tre: Chivu, Tudor, Conte e Gasp difendono a tre

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I sistemi di gioco sono fluidi, le squadre cambiano anche durante la stessa partita Ma un’idea di base c’è

Giovanni Battista Olivero

Il calcio non va mai in vacanza. Il campionato è finito da un mese ed è quasi tempo di partire per i ritiri estivi. In attesa dei primi allenamenti, il Mondiale per club tiene svegli (in tutti i sensi) i tifosi di Inter e Juve e anche quelli delle altre squadre, curiosi di valutare il livello della nuova manifestazione e pure l’impatto che avrà sulle due italiane partecipanti. Le panchine sono tutte assegnate: ieri il Lecce ha ufficializzato Eusebio Di Francesco e lo stesso ha fatto il Pisa con Alberto Gilardino. La Cremonese dovrebbe farlo oggi, visto che Davide Nicola ha risolto il contratto con il Cagliari ed è quindi pronto a iniziare la nuova avventura. Insomma, manca ancora un po’ ma ci siamo. E quale Serie A vedremo? Il mercato deve entrare nel vivo, le rose sono cantieri aperti e quindi bisogna avere pazienza prima di ipotizzare griglie di partenza, favoriti, possibili sorprese in positivo e in negativo. Sotto l’ombrellone o al bar, però, c’è chi giustamente si chiede cosa cambierà nell’Inter dopo l’addio di Simone Inzaghi e l’arrivo di Cristian Chivu. E come sarà la Roma di Gasperini? E il Milan di Allegri? 

Fluidità

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Non ci sono certezze, ma è possibile immaginare un primo canovaccio tattico. La parola d’ordine un po’ per tutti è: fluidità. Non ci sono più squadre che giocano in un modo solo. Anche nella stessa partita bisogna saper interpretare i momenti della gara, con conseguente modifiche tattiche che possono essere decisive. Nell’epoca dei reel, dei video, delle storie su Instagram, le foto rischiano di sembrare obsolete. Ma qualche traccia la tramandano, anche con una buona dose di nitidezza. Il modulo è come una fotografia: ossia è la sintesi dell’approccio di una squadra a una incontro. Poi cambia, si modifica, evolve. Ma intanto rappresenta la base di partenza. E si può dire, pur con un largo anticipo e con tutte le incognite legate al mercato e ai riflessi che può avere sulle scelte tattiche, che in Serie A si difenderà prevalentemente a tre. Non è un dogma, solo un’indicazione. Basta guardare al Napoli scudettato per capire che le cose cambiano in fretta. Nell’ultima stagione Antonio Conte ha alternato difesa a tre e a quattro con disinvoltura, ovviando così anche agli infortuni che rischiavano di comprometterne la volata tricolore. Pure nella stessa partita il Napoli cambiava atteggiamento: la cartina di tornasole era Politano, un po’ esterno a tutta fascia e un po’ ala. Con De Bruyne il Napoli potrà utilizzare il 4-3-3 e il 3-5-2 visti l’anno scorso, ma anche il 3-4-2-1 che può garantire un altro salto di qualità con il belga e McTominay alle spalle di Lukaku e lo spazio aperto per gli esterni. 

Le modifiche

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Il 3-4-2-1 piace anche a Tudor per la Juve e dovrebbe essere il punto di partenza della Roma di Gasperini, che cercherà la chiave per sfruttare il genio di Dybala senza rinunciare alla sua visione aggressiva del gioco. Pure l’Inter potrebbe virare su questo modulo, almeno ogni tanto. Contro il River Chivu ha riproposto il 3-5-2 ma qualche modifica ci sarà, anche perché è già emersa l’idea di un calcio più verticale. 

Le alternative

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La difesa a quattro, comunque, non finisce in soffitta. Sarri non si staccherà mai dal 4-3-3 e la curiosità riguarda l’eventuale disponibilità a spezzare la linea difensiva: cosa che al tecnico non piace ma sembra inevitabile. Tornando al Milan, Allegri potrebbe rispolverare il 4-3-3 che utilizzò tanti anni fa. Italiano e Fabregas andranno avanti con il 4-2-3-1 che ha regalato a entrambi grandi soddisfazioni. E a Firenze il rientrante in A Pioli si affiderà al modulo dello scudetto rossonero. Vieira (Genoa) e Baroni (Torino) dovrebbero iniziare così. Il condizionale è d’obbligo. D’altronde, nell’estate del 2011, Conte fece tutto il ritiro della Juve insegnando ai giocatori le nozioni del 4-2-4. Poi, intorno a Ferragosto, arrivò Vidal e dopo due allenamenti decise di cambiare modulo: troppo forte e decisivo il cileno. Quindi prima 4-3-3 e poi 3-5-2. Morale: scudetto. Il modulo è una fotografia, ma ogni giorno se ne possono scattare di nuove.



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