L’ex difensore: “Dal Milan al Catanzaro, quanto mi sono divertito. Io giocavo terzino, stopper, attaccante e correvo, correvo! Sono nato tifoso rossonero, ho segnato cinque gol all’Inter”
G iuseppe Sabadini, detto Tato. O Tato Sabadini, detto Tarzan. O Popeye, Braccio di Ferro, Bicipite, Lampadina, Freccia. Quale preferisce? “Tarzan. E sa perché? Da bambino, a Sagrado, costruivamo le capanne sugli alberi, mi facevo le liane e volavo. Io ho sempre volato. Anche con la fantasia”. Giuseppe Tato Tarzan Sabadini, bisiaco goriziano come Fabio Capello, volava sulla fascia. Prima ala destra, poi terzino destro. Giocava nel Milan degli Anni 70 e Gianni Rivera gli diceva: “Tato, tu vai, vola e la palla ti arriva”. E lui andava a “velocità supersonica”, come Aldo Maldera, come Theo Hernandez. “Beh, io facevo tutto. Terzino, stopper, libero, centrocampista, attaccante, qualche gol. Nel Milan ne ho segnati 17. E correvo”.