“L’approvazione dell’emendamento al decreto sport in Commissione cultura e sport della Camera darà maggiore rappresentatività alla Lega Serie A nel sistema federale. Ciò rappresenta, dopo anni, un primo traguardo importante”. Con queste parole il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini ha commentato l’approvazione dell’emendamento Mulè che in giornata era stato messo in discussione da Uefa e Fifa Una presa di posizione forte che ha portato a una riformulazione della norma. Casini ha aggiunto: “Viene infatti affermato un principio cardine delle democrazie contemporanee, quello della ‘no taxation without representation’ – su cui i vertici della Figc erano stati da me sollecitati già nel marzo 2022, purtroppo senza alcun seguito fino ad oggi – per cui la Serie A vedrà finalmente riconosciuto un ruolo adeguato rispetto al sostegno economico che fornisce all’intero movimento del calcio. La norma è un primo passo, indispensabile, del percorso di riforme che la Serie A ha chiesto da tempo”.
Casini: “Nuovo giorno per il calcio italiano”
“L’attenzione rivolta dalle massime istituzioni del Paese alla definizione di misure e strumenti necessari per una riforma profonda del settore – prosegue Casini – mostra che il calcio inizia finalmente a essere considerato un comparto industriale, alla stregua di altri settori che contribuiscono alla crescita economica e sociale del Paese”. “Oggi è un nuovo giorno – ha concludo il presidente della Lega Serie A -, che deve portare all’evoluzione e alla crescita del nostro movimento di cui la Serie A è, e deve essere, parte trainante a beneficio anche dei giovani, dello sport di base e delle nazionali. Ringrazio il Governo, con il ministro Abodi, e il Parlamento per l’indagine conoscitiva del Senato e per il lavoro svolto dalla Camera sull’emendamento dell’On.Mulè, per quanto fatto per raggiungere questo primo, importante, risultato”.
Le parole del ministro Abodi
L’approvazione dell’emendamento arriva al termine di giorni convulsi, caratterizzat i anche dalla dura reazione del presidente Uefa Ceferin. Questo nuovo testo in versione ‘soft’ non contiene il passaggio più delicato per i massimi organi calcistici internazionali e verrebbe incontro all’avvertimento di Fifa e Uefa. “Adesso sarà più facile per la Federazione, se vorrà anche con il nostro contributo, trovare una soluzione equilibrata e di buonsenso al tema trattato dall’emendamento, e anche alle altre grandi questioni che non hanno trovato risposte e soluzioni in questi anni nel sistema calcio”. Così il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi ha commentato l’approvazione dell’emendamento Mulè.
Le reazione dell’On. Mulè
“Oggi per il calcio italiano inizia una nuova era con il giusto riconoscimento del peso e del ruolo Lega di serie A all’interno della Federazione. Si apre una nuova pagina, che mette finalmente al passo con i tempi il nostro sistema”. Lo dichiara Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, commentando l’emendamento a sua firma al decreto legge su Sport e istruzione approvato dalla Commissione Cultura di Montecitorio. “Fino ad ora – continua Mulè – il ruolo della Lega di serie A, che con il suo apporto finanziario garantisce al calcio le energie necessarie per alimentarsi, era mortificato da una sotto rappresentazione antistorica oltreché palesemente ingiusta all’interno del consiglio federale”. “Devo alla lungimiranza del governo e del ministro dello Sport in particolare, Andrea Abodi – aggiunge -, se oggi si è potuta scrivere questa pagina che equivale a una svolta necessaria e non più rinviabile per il nostro calcio. L’emendamento approvato infatti rappresenta la scossa che di qui a poco porterà al traguardo di un ampio processo riformatore affinché vi sia un’evoluzione che possa garantire all’Italia di tornare a raggiungere i successi che merita: dalla valorizzazione dei giovani e dei vivai e fino ai risultati della Nazionale di calcio”.
Berruto sull’emendamento Mulè
Così il deputato democratico, Responsabile nazionale sport del Pd, Mauro Berruto: “Difficile trovare le parole per commentare questa retromarcia un po’ fantozziana e umiliante. Le osservazioni che avevamo sollevato sono diventate realtà e hanno costretto la maggioranza e il Governo a una precipitosa ritirata che genera una storica brutta figura per lo sport italiano”. “Abbiamo contestato nel metodo e nel merito, fin dal primo istante. – ha detto ancora Berruto – Nel merito: un emendamento a un decreto legge per uno dei provvedimenti piàù impattanti nella storia del calcio italiano? Il calcio e i suoi milioni di tifosi, non meritano di più? E poi nel merito: il Partito Democratico non crede e mai crederà che lo spessore di un portafoglio determini il diritto di un potere superiore. Per noi il calcio è una cosa seria e non merita la sciatteria che abbiamo visto negli ultimi giorni”.
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