Inter-River Plate 2-0 gol di Pio Esposito e Bastoni

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Ripresa di grande livello della squadra di Chivu: il River resta con un uomo in meno (espulso Martinez Quarta) e il gioiello nerazzurro segna un gol da centravanti di razza. Il raddoppio del difensore

Dal nostro inviato Davide Stoppini

Eccola qui, l’Inter di Chivu. Che domina il River Plate, vede brillare la stella di Pio Esposito e si prende il primo posto e gli ottavi di finale di questo Mondiale per club: lunedì 30, ore 21 italiane, a Charlotte l’avversario sarà il Fluminense dell’ex milanista Thiago Silva. Successo indiscutibile per Lautaro e compagni, perché il River ha tenuto solo dal punto di vista agonistico, ma sul piano tecnico l’Inter per larghi tratti ha ricordato la migliore espressione degli ultimi anni. Le reti di Pio Esposito e Bastoni sono arrivate nel secondo tempo, subito dopo il primo rosso degli argentini. Ma anche in parità numerica la superiorità era apparsa netta: il tanto temuto Mastantuono è stato un fantasma. Insomma: se c’è un modo di dimenticare davvero Monaco, è grazie a prestazioni come queste.

primo tempo

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Sembra un Mondiale vero, finalmente. Non una partita d’estate, ma una gara molto valida. Il River alza subito il livello dell’agonismo, Gallardo ordina l’uomo contro uomo soprattutto a centrocampo, dove i tre uomini impiegati seguono in maniera fissa Barella, Asllani e Mkhitaryan. E dove non arrivano con l’anticipo, i Millonarios mettono il corpo, anche fosse solo l’ultimo centimetro per sporcare il pallone. E l’Inter? Sta al gioco. Probabilmente seguendo quel che il tecnico Chivu aveva suggerito in conferenza stampa alla vigilia, quel “mangiare m…” che un po’ di rumore l’ha fatto. Però nessuno si tira indietro, anche Pio Esposito, al debutto assoluto da titolare, va a fare sportellate con Diaz e Martinez Quarta a turno. Mastantuono è l’uomo da controllare. Bastoni spende un fallo e un giallo, ma al netto di una volata del ragazzino su angolo mal calciato dall’Inter, tutto sommato i pericoli sono abbastanza limitati. Piuttosto, è il River che deve guardarsi le spalle. Perché quando i nerazzurri riescono a velocizzare l’uscita, poi trovano lo spazio per puntare verso Armani. Alla fine del primo tempo le occasioni migliori sono dell’Inter: al 26’ con Pio Esposito a botta sicura innescato da Barella, ma col tiro deviato in angolo da Martinez Quarta. E poi al 32’ con Lautaro che manda il sinistro fuori su assistenza di Mkhitaryan. Nel frattempo, da Los Angeles non arrivano buone notizie per il River, con il Monterrey che dilaga sull’Urawa.

secondo tempo

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Di questo avrà parlato anche Gallardo ai suoi, nell’intervallo. Il River ha bisogno di segnare, per passare. E dunque deve sbilanciarsi necessariamente. Tutta teoria, questa qui. La pratica dice altro. Dice che è l’Inter a prendere ancora di più il possesso del centrocampo e dunque della partita. La squadra di Gallardo si abbassa ma non trova mai le ripartenze, l’Inter colleziona occasioni: prima l’autopalo di Acuna nel disperato tentativo di recuperare su Lautaro, il sinistro fuori di Dimarco, poi ancora Lautaro che si fa fermare da Armani. Il River è praticamente spettatore, l’Inter fa vedere la migliore espressione di se stessa da quando c’è Chivu in panchina. L’ultimo grido argentino è un colpo di testa timido di Colidio su assistenza di Lanzini. Dall’altra parte Mastantuono è un fantasma. Chivu ci mette del suo: toglie Barella e Dimarco, stanchissimi, e mette dentro Carlos Augusto e Sucic. A metà ripresa il momento chiave: Martinez Quarta la combina grossa, prima sbaglia il controllo e poi stende Mkhitaryan lanciato a rete, con rosso conseguente per intervento su chiara occasione da rete. Il gol dell’Inter è solo questione di tempo. E arriva al 27’, merito di Sucic bravo a cercare e trovare Pio Esposito dentro l’area, l’attaccante fa un movimento da centravanti vero e col destro trova il suo primo gol con l’Inter. Il resto è una corrida. Perché il River, modestissimo tecnicamente, non ne ha per ribaltare il risultato e così mira alle gambe dei nerazzurri. Finisce in rissa alla fine, con Montiel che infila il secondo giallo, Acuna che prima se la prende con la panchina nerazzurra e poi insegue fin sotto il tunnel Dumfries. Nel frattempo, Bastoni aveva trovato il 2-0 con un sinistro dal limite frutto di una grande giocata personale. Vittoria strameritata per Chivu: la sua Inter è sbocciata a Seattle.



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