Smentite le previsioni della vigilia: Baldini lascia il Delfino dopo la promozione in B. Il patron: “Ho fatto 1.200 km per convicerlo a restare, non posso obbligarlo”
Mai dare per scontato Silvio Baldini. Mai. Fino a ieri i segnali erano positivi: dopo il summit con la società, sembrava che il suo matrimonio col Pescara fosse destinato a continuare. Oggi, la retromarcia. E l’annuncio dell’addio. Fine della corsa. “Non sento più la magia” ha spiegato il vulcanico allenatore toscano che ha riportato il Delfino in Serie B.
Pescara, Baldini ha deciso: è addio
L’erede di Zeman sulla panchina biancazzurra è riuscito a completare l’opera, centrando la promozione tra i cadetti grazie alla vittoria ai rigore nel doppio confronto della finale playoff di C con la Ternana. Una volta terminati i festeggiamenti per l’impresa compiuta, Baldini ha preso tempo. Perché Silvio è fatto così: il calcio è una missione e in panchina si accomoda (per modo di dire) solo se convinto al 101%.
In mattina è arrivato l’annuncio tanto temuto dai tifosi del Pescara: il tecnico lascia. “È stata una stagione fantastica, a Pescara ho ritrovato tutte le condizioni per poter vivere i miei sogni e abbiamo vinto – ha spiegato in una nota -. Abbiamo riportato questa bellissima piazza dove merita, abbiamo riportato 20mila persone allo stadio e io ho vestito per un anno intero la tuta del Pescara con orgoglio. Dopo la festa e i complimenti però qualcosa si è spento, non sento più quella magia e quella follia per poter cavalcare i miei sogni”.
L’incontro con Sebastiani non è servito: Pescara spiazzato
Riavvolgiamo il nastro alla giornata di ieri, quando era aumentata la fiducia sulla sua permanenza. Una sensazione alimentata dal positivo (e lungo) incontro andato in scena martedì pomeriggio nell’abitazione dell’allenatore con il presidente Sebastiani e il ds Foggia. Ma al summit non ha fatto seguito l’attesa fumata bianca, che avrebbe dato il via libera al mercato.
Tutto da rifare. Lo stesso numero uno del club, come rivelato a Pianetaserieb, è rimasto spiazzato dalla decisione del tecnico: “Ho fatto 1.200 chilometri per andare a casa sua e l’ho chiamato 20 volte: non posso obbligarlo a restare. Sostituto? Non ci siamo guardati intorno, abbiamo aspettato Baldini”. Ora sarà corsa contro il tempo per colmare il gap delle altre squadre: quasi tutte, infatti, hanno sistemato la casella panchina.
I motivi che hanno spinto Baldini a lasciare
Per capire l’uomo Baldini: nel 2017, dopo sei anni di inattività, scelse di allenare gratuitamente la Carrarese. Dunque, come sottolineato dallo stesso Sebastiani, dietro la sua scelta non si celano affatto motivi economici. Tutt’altro. Al primo posto, nella scala delle priorità, del 66enne ex Empoli e Palermo c’è la famiglia.
Ed ecco la reale ragione del suo addio: “Ho guardato la mia famiglia, ho parlato con mia moglie e i miei figli, abbiamo deciso che è meglio fermarsi. Il mio calcio è questo, non mi piace fare le cose forzate, se non sento qualcosa dentro di speciale preferisco non allenare, perché non sono uno che prende in giro le persone. Quindi ho deciso di non proseguire l’avventura con il Pescara”. E assicura che “fino a gennaio non allenerò altre squadre, poi spero che si vengano a creare le condizioni giuste per tornare in panchina. Nel frattempo mi tengo il ricordo di un anno bellissimo, di tante belle persone che ho incontrato e di calciatori perbene che faranno carriera. Forza Pescara”.