Juve su Osimhen ed Ederson, Yildiz rinnova: il punto sul mercato

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Da traghettatore ad allenatore del nuovo corso, dal Mondiale per club al mercato: il progetto bianconero va avanti

Filippo Cornacchia

Giornalista

La Signora ha strappato dalla giacca di Igor Tudor l’etichetta di “traghettatore” e l’ha sostituita con quella di “allenatore”. Il Mr Wolf che risolve problemi in corsa fa parte del passato e della qualificazione Champions raggiunta con le unghie e con i denti a Venezia. Da ieri, con l’ufficializzazione del biennale, inizia una nuova era per la Juventus e soprattutto per il tecnico. L’aggiustatore diventa un conquistatore: “conquistaTudor”. Giusto in tempo per la missione Mondiale negli Stati Uniti. In giornata il croato volerà con la squadra in America – destinazione West Virginia – e in tasca oltre al passaporto avrà il nuovo contratto: scadenza 2027, con opzione fino al 2028 (in favore della società). Prolungamento fortemente voluto da John Elkann, Giorgio Chiellini e dal nuovo dg Damien Comolli. Un pieno di fiducia per il presente e per il futuro. Un assist per Igor, che non poteva chiedere di meglio alla vigilia della partenza per l’operazione Mondiale per Club. La fumata bianconera cancella le ombre del passato (da Conte a Gasperini) e previene quelle future. Alla Juventus è cambiato tutto, ma non l’allenatore. Una spinta in più per tutti e in particolare per i giocatori, i quali nelle scorse settimane si sono spesi pubblicamente e privatamente per la conferma del tecnico di Spalato. Questione di empatia, spirito, gioco. E dna Juve, non a caso citato dalla società per festeggiare l’inizio bis di Tudor. “Entusiasmo, carisma e juventinità – ha sintetizzato la Juventus nel comunicato -. Contento di ripartire insieme di nuovo. Ci stiamo preparando per il Mondiale per Club, dove vogliamo fare grandi cose. Forza Juve”, ha aggiunto il croato. Il feeling e l’intesa con la nuova dirigenza cresce. Quello che non raccontano le parole e i contratti, filtra dalle prime riunioni di mercato. Non è ancora tempo di affondi, ma nei discorsi è rispuntato un vecchio pallino: Ederson dell’Atalanta. E anche per Victor Osimhen, fresco di rifiuto all’Arabia, ci sono stati nuovi contatti: ma la concorrenza del Galatasaray resta forte. 

Usa e…

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Intanto Tudor ha tagliato il traguardo degli 80 giorni alla guida della Juventus e ha firmato il rinnovo. Aspetti importanti sì, ma non sufficienti per cambiare la mentalità. Igor si sentiva allenatore – e non traghettatore – anche nel momento di massima incertezza, quando sembrava poter restare alla guida della sua Signora soltanto per 9 gare. Allo stesso modo, adesso Igor non si imbarca per gli Usa con l’atteggiamento di chi punta a un piazzamento onorevole. Se la Juventus ha investito su di lui è perché ne condivide l’ossessione per la vittoria. La stessa dimostrata da Chiellini in carriera e nominata più volte da Comolli nella conferenza di presentazione. 

Vecchia e nuova

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Il Mondiale per Club chiude una stagione e ne apre un’altra. Motivo che obbliga Tudor e la dirigenza a ragionare sull’oggi e il domani insieme. Alla Continassa vogliono ripartire da Kenan Yildiz, che verrà blindato al rientro dagli Usa, ma anche da 2-3 pezzi importanti da aggiungere, tanto per dirla alla Tudor. A margine del rinnovo di contratto, allenatore e dirigenti si sono confrontati sulle strategie: rinfrescare la mediana, risolvere il caso Vlahovic (contratto in scadenza nel 2026) e rinforzare l’attacco. In mezzo al campo, viste le difficoltà per Sandro Tonali (Newcastle) e Davide Frattesi (blindato dall’Inter), torna di moda Ederson dell’Atalanta. Vecchio pallino, ma sempre costoso: almeno 60-65 milioni. Il precedente di Koopmeiners è fresco, a Bergamo è dura spuntare degli sconti. Senza contare che il brasiliano è attratto anche dalla Premier, dove vanta diversi estimatori. Di impossibile, però, non c’è nulla. Anche per questo la Juventus ha rinfrescato i contatti per Osimhen, trattato a lungo dall’ex dt Giuntoli prima del ribaltone societario: il nigeriano vuole restare in Europa e il Galatasaray sembra pronto ad offrirgli oltre 15 milioni di stipendio. Osimhen escluderebbe Vlahovic, che ieri ha visto Comolli per la prima volta di persona: presto anche il summit con l’agente. Piace – e corre da solo, cioè non dipende dal caso Vlahovic – Santiago Castro del Bologna, in ascesa nelle valutazioni.



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