Fabregas, la casa, l’affitto non pagato e lo sfratto. La storia dell’allenatore

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Il tecnico nel mirino dell’Inter finì al centro di una vicenda di cronaca per non aver pagato in tempo l’affitto della sua abitazione a Bissone, in Svizzera. E non è ancora finita…

Gregorio Spigno

Giornalista

Può un allenatore di Serie A, ex calciatore campione d’Europa e del Mondo, non pagare l’affitto della propria casa? Sì, se la situazione lo impone. È la vicenda che ha visto protagonista Cesc Fabregas nei mesi scorsi, quando l’Inter iniziava a monitorare con grande attenzione il suo operato da tecnico prima di affondare il colpo in tempi più recenti. Una storia di accuse antipatiche e interventi legali, conclusasi appena qualche mese fa solo dopo l’intervento della Pretura di Lugano. 

cosa è successo

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L’allenatore del Como viveva a Bissone, nel distretto luganese del Canton Ticino. E dal proprietario di casa veniva accusato di non pagare l’affitto dell’appartamento immotivatamente. Un problema per cui rifiutarsi di versare le mensilità in realtà c’era, e riguardava delle macchie di umidità presenti su soffitti e pareti dell’abitazione. Per questo motivo Cesc decise di ritardare il pagamento di alcune mensilità – 8 mila euro ogni 30 giorni, per un totale che diceva circa 34.000 franchi svizzeri di debito (poco più di 36.000 euro) – al padrone di casa, che a sua volta gli presentò un’istanza di sfratto.

Un danno d’immagine pesantissimo, per un allenatore lanciato nel grande calcio. Ecco perché Fabregas scelse subito di difendersi in sede legale grazie all’aiuto dell’avvocato Roy Bay, che chiarì la situazione al Corriere del Ticino: “Non c’è alcuno scoperto di 34.000 franchi: tutte le pigioni sono state integralmente versate al proprietario dell’immobile. La questione nasce perché alcune non erano state versate tempestivamente a causa dei numerosi difetti e problemi dell’immobile, comprovabili dagli scambi di corrispondenza con il proprietario e con il custode”. E così Fabregas, rientrando dalle vacanze dell’estate scorsa, si ritrovò la disdetta immediata del contratto per la fine di agosto. 

come è finita

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Motivo per cui la vicenda ha dovuto finire davanti alla Pretura di Lugano. Fabregas rimase parecchio infastidito dall’eco di questa storia, ma ottenne comunque ragione: annullati sia lo sfratto che la disdetta del contratto imposti dal padrone di casa. E non solo, perché vedendo ormai lesa la propria privacy il tecnico del Como decise di passare ad una sorta di contrattacco, inoltrando a sua volta la disdetta del contratto d’affitto e cambiando di fatto residenza di lì a poco. Un contrattacco che il padrone dell’appartamento, a quel punto, ha a sua volta cercato di respingere contestando la disdetta dello spagnolo per un contratto che terminerà il 30 novembre prossimo e di cui pretende il pagamento delle mensilità fino alla naturale scadenza. Insomma: una normale storia di incomprensioni come spesso accade tra  proprietario e affittuario o tra vicini di casa. Ma in quella, di casa, Fabregas non ci abiterà più. 



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