Maddaloni: “Conte ha fatto un miracolo a Napoli. Juve? Punterei su David e Tonali”

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Il vice di Lippi durante il periodo dei trionfi in Cina e in precedenza di Ferrara alla Juventus, è finito nel mirino di alcune società della Mls e commenta così la Serie A appena finita e il Mondiale per Club che sta per iniziare

Filippo Cornacchia

Giornalista

Il calcio è pronto a spostarsi negli Stati Uniti per il Mondiale per Club di metà mese. L’America chiama e il “made in Italy” continua a tirare. Se Inter e Juventus saranno le portabandiera tricolori alla competizione Fifa, negli Usa c’è sempre grande curiosità per i nostri allenatori e in particolare per Marcello Lippi. Tanto che Massimiliano Maddaloni, vice dell’ex ct durante il periodo dei trionfi in Cina e in precedenza di Ferrara alla Juventus, è finito nel mirino di alcune società della Mls. “Amo l’Italia – sottolinea Maddaloni, da giocatore cresciuto nel vivaio del Napoli – ma ho lavorato tanto all’estero e ho richieste da varie parte del mondo, adesso anche dagli USA. Sto valutando gli Stati Uniti, dove il calcio è in grande crescita e sono convinto che tra Mondiale per Club e Coppa del Mondo 2026 crescerà ancora. A Lippi, nel caso, farà sicuramente piacere che un suo allievo trasferisca le sue idee in un’altra parte del mondo. Marcello è uno che trasmette tanto a chi gli sta intorno, è il numero uno”. 

Dovesse spiegare Lippi agli americani tramite un aneddoto? 

“Quando Lippi vinse la Champions con la Juventus contro l’Ajax, nel concitato finale si ruppe gli occhiali e non si godette fino in fondo la festa. Così nel 2006 a Berlino, forte del precedente, al rigore di Grosso ha messo gli occhiali in tasca. Sembra una cavolata, ma dietro questo gesto c’è un uomo vincente che riesce a gestire le proprie emozioni anche nei momenti importanti e ad altissima pressione. La stessa razionalità che Marcello ha sempre mostrato nelle letture di gioco durante la partita”. 

In attesa del Mondiale per Club, a Napoli si continua a festeggiare lo scudetto. Lei che è cresciuto nel vivaio azzurro con Ferrara come definirebbe questo titolo? 

“Lo scudetto di Spalletti me lo sono sentito un po’ anche mio perché Kim, determinante per il titolo, ero stato io a consigliarlo a Giuntoli e al club dopo averlo affrontato in Cina. Questo scudetto è stato più particolare, non credevo che il Napoli avrebbe vinto il campionato. Invece… C’è il marchio di Conte, ha fatto un miracolo”. 

Conte ha scelto di restare a Napoli: stupito? 

“Penso che Antonio sia rimasto colpito dalla città e dai tifosi, ma anche dallo straordinario atteggiamento di De Laurentiis post trionfo. Vincere lo scudetto l’anno prossimo sarà più difficile, ci saranno più antagoniste. Ma mi aspetto un grande Napoli in Champions”. 

Lippi ha tanti allievi, ma è Conte il vero erede? 

“Antonio è diverso da Marcello, ma hanno in comune la qualità più importante: sono due vincenti. Lippi dice sempre che esistono due tipi di allenatori: quelli bravi e quelli vincenti. E lui considera Antonio uno come lui, che conquista titoli”. 

La Juventus in società è ripartita da Chiellini, suo giocatore ai tempi dell’esperienza alla Juventus con Ferrara. 

“Giorgio era già un leader a quei tempi, sempre presente. Incarna lo stile Juve, ha studiato e può diventare un grande dirigente. Il club bianconero ha sempre avuto leggende in società: da Boniperti a Bettega fino a Nedved”. 

Se ripensa all’esperienza alla Juventus? 

“In quel momento le problematiche erano tante ed erano legate al post Calciopoli. Ma una cosa è certa: solo chi ha lavorato alla Juve conosce la Juve”. 

Quanti acquisti serviranno alla Juventus del post Giuntoli per tornare a vincere? 

“Non mi aspetto una rivoluzione, ma 2-3 giocatori trainanti. Servono leader”. 

Dopo il precedente di Kim a Napoli, dovesse consigliare un giocatore a Chiellini? 

“Punterei sui gol di David, il bomber svincolatosi dal Lilla, e su Tonali in mezzo al campo”.



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