Chievo, intervista a Sergio Pellissier

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L’ex bomber oggi è il dirigente del club in Serie D: “Una volta Oliver mi disse che se volevo fare 10 gol, dovevo puntare a segnarne 20. Bisogna sognare il massimo…”

Sciatori, alpinisti e… calciatori. Chi ha detto che la Valle d’Aosta non è una regione per giocatori di pallone? Negli ultimi anni, i vivai della Vallée hanno prodotto quattro giocatori di Serie A. Pochi? Forse sì forse no, ad Aosta e dintorni il calcio è uno sport secondario. I favolosi quattro del calcio valdostano sono Sergio Pellissier, ex bandiera del Chievo; Paolo De Ceglie, ex esterno della Juve; Hans Nicolussi Cavilgia, centrocampista del Venezia nella stagione appena chiusa; Nicolò Savona, giovane difensore della Juve. Sono tutti nati ad Aosta per ragioni di ospedale e poi cresciuti nei comuni circostanti. Sergio Pellissier, per esempio, è di Fenis, villaggio noto per il castello medioevale. “Mio papà – racconta Sergio – era il macellaio del paese. Da bambino ho praticato tutti gli sport della neve, slittino e bob inclusi. A 14 anni ho smesso perché il calcio stava diventando importante e non volevo rischiare un infortunio sugli sci o con altri mezzi. Da allora non ho più sciato, proprio mai”. 

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