Rossoneri in campo a Rotterdam col Feyenoord. Il tecnico portoghese: “La storia della partita dipende da noi. I quattro attaccanti dall’inizio? Vediamo…”
Sergio Conceiçao fa pretattica. Anzi, catenaccio. Nessuna indicazioni sulla formazione titolare e in particolare sull’utilizzo dal primo minuto di Pulisic, Joao Felix, Leao e Gimenez. “Sono tutti e quattro tra i convocati. Non abbiamo tante opzioni a causa degli indisponibili: ci sono quindici giocatori di movimento più Camarda e Bartesaghi. Dobbiamo trovare soluzioni, ma loro fanno parte dei convocati. Come sta Leao? E’ a disposizione come le altre partite. E’ stata una scelta mia di non farlo iniziare con i titolari nelle ultime due gare, ma quando è entrato ha fatto il lavoro che noi gli chiediamo. Possibile trovare l’equilibrio con quattro giocatori offensivi in campo? L’equilibrio si trova con tutta la squadra, non solo con quei quattro. Avere tanti giocatori offensivi non vuol dire segnare tanti gol e avere tanti difensori, vuol dire non subire reti. Adesso abbiamo più soluzioni e vogliamo fare bene in tutte le competizioni”.
gimenez
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Eccoci a Gimenez, ex di turno che sarà osservato da tutti domani sera, ma parlare del bomber messicano è stato il pretesto per lanciare un monito alla squadra: “E’ una partita speciale per tutti, non solo per Gimenez. Per colpa nostra siamo qua perché potevamo essere già agli ottavi. Ci assumiamo la responsabilità di quello che è successo a Zagabria e vogliamo vincere domani. Santi lo seguivamo da anni e come tutti sta evolvendo come calciatore. Ha tanta strada da fare, ma è già un giocatore di livello. Se segna è grazie al lavoro di tutta la squadra. Lui finisce le azioni che gli altri creano e ha talento nel farlo. Senza palla il Milan ha bisogno di lui, ma si mette a disposizione anche degli altri per chiudere gli spazi e dare una mano in fase di non possesso”.
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Conceiçao sul suo futuro è sembrato rilassato: “Come tutti gli allenatori il mio futuro è una questione di risultati. Gli allenatori hanno sempre le valigie pronte: devono guardare il presente perché il futuro dipende da quanto facciamo oggi. Non sono preoccupato del mio futuro. Al Porto quando sono arrivato mi hanno detto che sarei restato 3-4 mesi e invece sono rimasto 7 anni…”.
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Poi ancora sul match: “Mi aspetto una partita difficile. Il cambiamento di allenatore (da parte del Feyenoord, ndr) crea motivazione nel gruppo perché tutti vorranno dimostrare il loro valore. Nella squadra non andrà a cambiare tanto e poi è una partita di Champions dove è difficile giocare. Qua ho giocato con il Porto tre anni fa e c’è un ambiente tosto e caldo. I loro giocatori si esaltano. Hanno dei problemi di infortuni? Anche noi abbiamo problemi e assenti. La storia della partita la faremo noi e l’incontro prenderà la strada che diremo noi se entreremo con l’atteggiamento giusto, facendo quello che abbiamo preparato. Così ci saranno possibilità di piegare il match dalla nostra parte”. Finale sulla difesa: “Conto su tutti i giocatori e ho quattro centrali che hanno la nostra fiducia. Hanno tutti qualità e carattere. Voglio che la squadra sia corta e la linea difensiva alta. Lavoriamo per migliorare ogni giorno”.
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Tijjani Reijnders, un olandese in Olanda, ha parlato della partita al tavolo della conferenza stampa, vicino a Conceiçao: “Tutti noi vogliamo fare del nostro meglio per mettere Gimenez a suo agio. Domani ci sarà qui la mia famiglia, sarà ancora più speciale per me. Il rapporto con mio papà ex calciatore? Mi ha sempre insegnato l’umiltà, sia a me sia a mio fratello. Come calciatore e come uomo per me è importante essere sempre me stesso”.
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