Anche col Real il norvegese non si è visto. Non è la prima volta che gli capita in una partita decisiva. E il dibattito si scalda: è veramente il miglior bomber del mondo?
Cosa è successo a Erling Haaland? Il centravanti capace di tutto, quello che viveva per il gol, ha lasciato il posto a un giocatore che contro il Real Madrid ha tirato fuori un solo pezzo di bravura: l’arrampicata in cielo per la traversa colpita di testa al 19’. Per il resto, il 23enne norvegese attorno ai cui gol il City lo scorso anno aveva costruito il triplete è stato assorbito dalla difesa di Ancelotti, stretto nella morsa degli straordinari Rüdiger e Nacho, costretto a uscire quando il gioco si faceva duro, prima dell’inizio del supplementare, per un problema fisico. Una prestazione che, unita alla dolorosa eliminazione del City, ha rimesso Haaland nel mirino della critica: è il miglior attaccante del mondo o solo un grande finalizzatore che nelle partite che contano non si vede mai?
CRITICHE
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Il sasso lo aveva lanciato Roy Keane dopo lo 0-0 tra City e Arsenal: “Ha giocato come un giocatore di League Two”, aveva detto l’ex United della prestazione del norvegese. Critiche respinte al mittente da Guardiola ma rilanciate a inizio settimana da Jamie Carragher, che in un editoriale sul quotidiano Telegraph aveva spiegato di considerare Haaland un grande finalizzatore, ma non un attaccante di classe mondiale. “Haaland è probabilmente uno dei migliori centravanti del mondo”, aveva detto alla vigilia della sfida di ritorno Carlo Ancelotti, considerandolo il pericolo pubblico numero uno per il suo Real Madrid. Uno che, come all’andata, la Casa Blanca è riuscita a tenere fuori dalla porta. Così come aveva fatto nella doppia semifinale dello scorso anno, che il City aveva vinto grazie al 4-0 del ritorno ma in cui Haaland non aveva segnato.
NUMERI
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Le statistiche dicono che Haaland è comunque il capocannoniere della Premier con 20 gol in 26 partite e che esce dalla Champions con 6 gol realizzati in 8 apparizioni. Numeri che sarebbero eccezionali per chiunque, ma non abbastanza per un giocatore che lo scorso anno, alla prima stagione inglese, ha settato per sé stesso uno standard così alto che ora nemmeno lui riesce a tenere il passo. “Erling è andato avanti a lungo segnando due-tre gol a partita e adesso la gente si lamenta se ne segna solo uno”, aveva detto tempo fa Guardiola, rispondendo a una delle tante critiche. I numeri però dicono anche che qualcosa non funziona come al solito nell’ultimo periodo: nelle 9 partite giocare dal 10 marzo in poi, comprese le due con la Norvegia, Haaland ha segnato solo due gol, di cui uno su rigore. E nel 2024 col City in 17 partite ha messo insieme 12 gol, di cui 5 tutti insieme nel quarto di finale di FA Cup a fine febbraio in casa del Luton.
FENOMENO O…
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E allora qual è la verità su Haaland? È un fenomeno che sta giocando sotto al suo livello abituale, o un grande finalizzatore che nelle grandi partite non incide? È sempre complicato discutere un 23enne che polverizza record di gol, che ha fatto 83 gol in 92 partite col City, che ha ancora enormi margini di miglioramento pur essendo già considerato oggi uno dei migliori attaccanti del mondo, uno che lo scorso anno avrebbe tranquillamente potuto essere Pallone d’oro e miglior giocatore dell’anno secondo la Fifa, se davanti non si fosse trovato Leo Messi (nel premio della federazione mondiale ha ottenuto gli stessi punti dell’argentino, perdendo perché Leo aveva ottenuto più voti dai capitani della nazionale, i primi da considerare in caso di parità). È anche vero che in questa stagione Haaland non sta segnando come nella straordinaria stagione passata, dove in Premier aveva polverizzato il record di gol che resisteva da quasi 30 anni e in Champions aveva volato chiudendo in doppia cifra nonostante l’astinenza delle ultime tre partite. Haaland non è certo un giocatore di League Two e queste ultime partite, in una stagione in cui si è dovuto fermare quasi due mesi per infortunio, non inficiano il suo status di attaccante di livello mondiale. Sembra più uno di quegli studenti che prendono sempre 10 e si ritrovano con un 8 in pagella che, anche se è un risultato straordinario per chiunque altro, li fa sentire meno bravi. Haaland ha un solo modo per zittire le critiche: tornare a fare gol. La Champions è andata, ma il City può ancora inseguire un Double fatto della quarta Premier consecutiva e dell’FA Cup per rendere questa stagione comunque esaltante. Infortunio col Real permettendo, i gol del ciclone Erling saranno fondamentali per conquistarli. E per ricordare a tutti che Haaland ha il talento per essere il nuovo punto di riferimento del calcio mondiale. Anche se un anno anziché 36 gol in Premier si ferma a 20.
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