Il Fenerbahce resta (per ora) in Turchia, ma arriva il boicottaggio delle coppe nazionali

Il Fenerbahce in Turchia è una vera e propria potenza. Lo si è capito, seppure non ce ne fosse bisogno, anche ieri, quando all’assemblea straordinaria generale dei soci, convocata allo stadio Sükrü Saracoglu, si sono presentati in oltre 25mila, oltre il quorum necessario per rendere l’assemblea plenaria valida. All’ordine del giorno c’era la possibilità di votare una possibile uscita del club di Istanbul dalla Super Lig turca e il trasferimento in un altro campionato.

caccia all’uomo

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L’assemblea, trasmessa in diretta su You Tube, è stata convocata dopo quanto accaduto domenica 17 marzo. Al termine della sfida tra Trabzonspor e Fenerbahce (dove giocano, tra gli altri, Bonucci e Dzeko), molti tifosi della squadra di casa sono scesi in campo e hanno dato vita a una caccia all’uomo contro i calciatori ospiti che avevano vinto 3-2. Duri i provvedimenti del giudice sportivo turco: il Trabzonspor dovrà disputare le prossime sei partite casalinghe, al Papara Park, a porte chiuse, il club multato per 3 milioni di lire turche (87.000 euro). 

decisioni

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Al netto delle decisioni del Giudice, i soci del Fener nell’assemblea hanno adottato altre tre decisioni. Tanto per cominciare, la squadra non giocherà la Supercoppa turca del 2023 (rinviata a dicembre e, per ora, in programma il 7 aprile) contro il Galatasaray, o schiererà gli Under 19 se non sarà nominato un arbitro straniero. In secondo luogo, non parteciperà alla Coppa di Turchia per due stagioni a partire dalla prossima (o manderà in campo l’Under 19). Infine, chiederà a Fifa e Uefa di intervenire per porre fine al clima teso che si respira sul calcio turco. “La decisione di ritirarsi dalla Lega è stata accantonata fino alla prossima assemblea generale, tra tre mesi. Qualcuno ha detto che sarebbe meglio schierare i giovani in campionato e la prima squadra in Conference League, ma noi non dobbiamo fare le comparse in questo teatro”, le parole del presidente Ali Koc che ha poi attaccato la Federazione e la Lega calcio turca, colpevoli, a suo dire, di sfavorire la squadra.