La stellina del Barcellona ha dimostrato all’andata di poter cambiare la partita: i nerazzurri proveranno a limitarlo partendo dai suoi numeri
Il genio è uscito dalla lampada e non ha alcuna intenzione di rientrarci. Esaudisce desideri in catalano e sfoggia sorrisi argentati. Lamine Yamal sta bussando più forte che può al tempio del calcio con l’apparecchio ai denti e il suo temibile estro, tanto da indurre i tifosi interisti a sfilarsi lo smartphone dalla tasca per risolvere il quesito del Montjuic: “Come si ferma Yamal?”.
palla a lui
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Hansi Flick l’ha definito “un genio”, Bastoni ha parlato di “giocatore incredibile”, Inzaghi ha ribadito che uno come lui “passa una volta ogni cinquant’anni”. Ma intanto, sul volo di ritorno da Barcellona, lui e il suo staff hanno già iniziato a pensare alla piccola gabbia di gambe da allestire intorno al suo sinistro, protagonista di un magico slalom in occasione del 2-1. Il gioco del Barça – proposito, dinamico, fluido, iper offensivo ai limiti dell’ossessione – dipende da ciò che pensa Yamal. Uno che a 17 anni chiama i compagni e detta i ritmi. Nel primo tempo, sotto di due gol, si è fatto dare la sfera lungo l’out, l’ha stoppata e ha predicato “calma”. Come a dire “tranquilli, abbiamo tutto il tempo del mondo”. Uno così si può limitare, non annullare totalmente.
limitarlo
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Come? Intanto, il raddoppio. Bastoni e Dimarco hanno fatto a cazzotti col suo dribbling vincendo un pugno di round, ma il più delle volte Lamine è scappato via lungo l’out mancino. Sommer ha deviato il sinistro sulla traversa dopo aver visto saltare Dimash, entrato in scivolata per cercare di deviare un cross. Una marcatura “più aggressiva” potrebbe essere una strategia utile, così come non lasciargli troppo spazio per creare. Ma Lamine è imprevedibile: il suo repertorio è un cocktail di assist d’esterno, dribbling e cross continui. Quando pensi a un tipo di giocata che potrebbe fare, lui ti sorprende. Nel primo tempo ha crossato di destro di prima intenzione anticipando Bastoni. Tutti avevamo immaginato un dribbling. Yamal è così: impossibile annullarlo, difficile capire la giocata, un filo più semplice limitarlo. Anche se nelle sue statistiche c’è qualche dato utile: contro l’Inter ha perso 35 palloni – più di tutti – e sbagliato 15 passaggi. Frammenti di normalità.
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