Ha disputato solo 4 partite di campionato, gli serve la quinta per avere pieno diritto alla medaglia di vincitore Premier: di fatto ha perso un anno, è giusto che la A lo riaccolga
Martedì a Londra, contro l’Arsenal, Gigio Donnarumma ha salvato di nuovo il Psg. La Francia, che lo insultava, ora lo esporrebbe al Louvre accanto alla Gioconda. Domenica, sempre a Londra, Leo Bonucci ha concluso la sua prima maratona. Si è fotografato, felice, davanti a una pastasciutta, come ai tempi di Euro ’21. Nella stessa domenica, Federico Chiesa, altro eroe dell’Europeo azzurro, sorrideva abbracciato ai compagni davanti alla Kop. Il Liverpool festeggiava la Premier.
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In realtà, il sorriso di Chiesa era stiracchiato, come chi brinda a un matrimonio di cui non conosce né lo sposo né la sposa. Ha disputato solo 4 partite di campionato, gli serve la quinta per avere pieno diritto alla medaglia. Ci auguriamo che arrivi già domenica, proprio a Londra (Chelsea), dove Fede fu splendido protagonista nella finale di Euro ’21. Possibile che il miglior giocatore di ruolo di quel torneo, l’esterno che flagellò l’Inghilterra a Wembley, oggi “non sia in grado di giocare una partita intera nel Liverpool”, come ripete Arne Slot? Ridotto a elemosinare minuti per entrare negli almanacchi. Se Donnarumma è esposto al Louvre, Chiesa, capolavoro fiorentino, pagato 60 milioni dalla Juve, giace nel sottoscala della Tate Gallery. Andiamo a riprendercelo. Ha 27 anni. Può tornare il Sinner di Spalletti. Qualcuno lo rimetta al centro del villaggio. A gennaio non sarebbe servito all’Inter spompata? Non a Napoli e Milan che si sono palleggiati Okafor? Let it be, Fede. Dia retta ai Beatles: a ticket to ride e via. Un giorno, magari, ritroverà il Liverpool e farà i conti. Come il Milan ad Atene.